Il violino in Bach Storia e segreti
Interprete Nel suo genio immenso, onnivoro e sperimentatore, Bach rivoluzionò anche la scrittura e la tecnica violinistica, regalando al più piccolo degli strumenti ad arco pagine che ancora oggi vengono annoverate tra i capolavori assoluti della letteratura musicale. Basti pensare alla celeberrima Ciaccona che chiude la Partita in re minore. L’occasione di comprendere meglio e assaporarne saggi significativi è offerta oggi al Magazzino Musica (via Soave 3, ore 19, ingresso libero, tel. 02.36.68.63.03) da Carlo De Martini, violinista milanese di vaglia internazionale. Dopo l’esperienza a Salisburgo con Végh ha fondato il Quartettone e collaborato con solisti del calibro di Brunello, Carmignola, Lonquich e Hagen. Con alcuni suoi allievi della Scuola Civica, De Martini illustra «Le sonate e partite per violino di J. S. Bach. Storia, analisi, prassi esecutiva», corposo volume edito da Armelin Musica in cui Sergio Bianchi ne fa oggetto di uno studio meticoloso e dettagliato. Attraverso annotazioni sulle partiture, Bianchi evidenzia la fantasia bachiana nel creare ardite polifonie su uno strumento prima di lui usato in modo squisitamente melodico. De Martini, che nel volume ha curato la terza sezione dedicata all’interpretazione e alla prassi esecutiva, ne discuterà con Giuliano Bellorini, che ha invece firmato le pagine sulla storia di queste opere.