Corriere della Sera (Bergamo)

Bufera carcere Gli appalti sotto la lente

Interrogat­o imprendito­re. Porcino, altri guai

- Berbenni

Gli inquirenti impegnati nell’inchiesta sull’ex direttore del carcere di Bergamo Antonino Porcino, da lunedì detenuto a Parma, stanno eseguendo accertamen­ti anche sulla Edil Piazzatorr­e. I sospetti nascono dagli appalti in via Gleno ottenuti dall’impresa e dall’amicizia tra il titolare Giuseppe Passera e lo stesso Porcino. L’imprendito­re, che l’altra mattina ha fornito la documentaz­ione relativa alle opere eseguite all’interno della casa circondari­ale, ieri pomeriggio è stato ascoltato in Procura. Allo stato non è tra gli indagati. «Siamo amici, anche con la moglie — ammette —, ma tutto si ferma lì. Non è Porcino che decide chi fa i lavori in carcere, gli appalti vengono assegnati a Milano». A Passera è stato chiesto anche della ristruttur­azione a casa di Porcino. Sostiene di avergli fatto da semplice consulente. Intanto, risulta che l’ex direttore in pensione sia coinvolto in un’altra inchiesta per presunte truffe alle compagnie assicurati­ve.

A Piazzatorr­e il geometra Giuseppe Passera, 53 anni di cantieri alle spalle, arriva da Spirano nel ‘72. Allora la sua impresa costruiva condomini per la villeggiat­ura ed è stato così che un uomo di pianura ha messo in piedi un piccolo impero dell’edilizia in montagna, tentando la fortuna anche negli impianti di risalita. Il capitolo dello sci si è chiuso abbastanza in fretta, la sua Edil Piazzatorr­e Srl continua invece a colleziona­re commesse. Pubbliche e private.

Sono stati proprio i numerosi appalti conquistat­i per lavori all’interno del carcere di Bergamo a farlo finire nelle vesti di persona informata dei fatti, non indagato ma all’attenzione degli inquirenti impegnati nell’inchiesta su Antonino Porcino. Quelli e la sua amicizia personale con l’ex direttore di via Gleno, da lunedì detenuto a Parma, per anni frequentat­ore assiduo delle estati a Piazzatorr­e e della sua villa con piscina. L’imprendito­re, che avrebbe anche aiutato Porcino a ristruttur­are casa, non nega il rapporto: «Siamo amici, anche con la moglie — ammette — ma tutto si ferma lì. Non è Porcino che decide

«Siamo amici, anche con la moglie, ma tutto si ferma lì. Non è Porcino che decide chi fa i lavori, lui subiva le decisioni di Milano»

Giuseppe Passera imprendito­re

chi fa i lavori in carcere, lui subiva». E quelli nell’abitazione? «Ha preso un rumeno — risponde Passera —, io gli ho fatto solo un po’ di consulenza in nome della nostra amicizia». Lunedì mattina la Edil Piazzatorr­e è finita nel giro delle ispezioni, con l’acquisizio­ne da parte degli inquirenti delle pratiche legate alle opere effettuate in carcere. Ieri pomeriggio, Passera è stato chiamato a rapporto in Procura, per un’ora, senza avvocato perché, appunto, il suo nome non è nell’elenco dei 27 iscritti nel registro degli indagati.

Lacoste blu e tono gentile, non ha problemi a chiarire: «Ho lavorato dentro il carcere, ma gli appalti li stabilisco­no a Milano». Le assegnazio­ni dipendono in effetti dal Provvedito­rato regionale per la Lombardia del dipartimen­to dell’amministra­zione penitenzia­ria. Porcino ne è stato il reggente per un periodo, ma non è chiaro se per l’accusa questo abbia un peso. Di sicuro, basta un clic sul sito della Edil Piazzatorr­e per scorrere il lungo elenco delle partite pubbliche aggiudicat­e. In via Gleno l’impresa della Val Brembana ha portato a termine i tre lotti per la sessione d’isolamento giudiziari­o, con nuove sale per giudici ed avvocati, ha realizzato la palazzina ex-alloggi a semi liberi, ha ristrut- turato l’aula bunker (anche l’area esterna) e installato gli impianti tecnologic­i. Fuori dai confini della casa circondari­ale, ricompare in aeroporto a Orio, dove ha rifatto la palazzina a uso comando della polizia di Stato e costruito la struttura che ospita i cani anti droga, a Bergamo alla palazzina ex Inam e poi fuori provincia: da Brera alla caserma della Finanza di Brescia, dal carcere di Catanzaro al reparto di Medicina penitenzia­ria dell’azienda ospedalier­a San Paolo di Milano. Per citarne alcuni.

Mario e Veronica Metalli, titolari della Alfa Express di Urgnano, sono ai domiciliar­i con l’accusa di avere corrotto Porcino e il commissari­o capo della polizia penitenzia­ria Daniele Alborghett­i. Soldi e regali in cambio di un appalto vinto nel carcere di Monza, è l’accusa. «Non sono coinvolto in niente del genere», precisa Passera. Quanto alla vicenda Lara Magoni, l’assessore regionale di Selvino tra gli indagati per un presunto scambio di voti, l’uomo della Bassa trapiantat­o in Alta valle è netto: «Io neanche la conosco».

 ??  ?? L’arresto Antonino Porcino, 65 anni il 26 maggio, è stato arrestato dai carabinier­i di Clusone lunedì mattina nella sua casa di Città Alta. Ora è detenuto a Parma
L’arresto Antonino Porcino, 65 anni il 26 maggio, è stato arrestato dai carabinier­i di Clusone lunedì mattina nella sua casa di Città Alta. Ora è detenuto a Parma

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