Corriere della Sera (Bergamo)

Heidelberg su Italcement­i: acquisizio­ne di successo

Il gruppo riunito al Kilometro Rosso: siamo in crescita

- Di Donatella Tiraboschi

«L’azienda, grazie alla positiva acquisizio­ne di Italcement­i, è cresciuta, toccando anche livelli record per il dividendo»: parola di Bernd Scheifele, ceo di Heidelberg­Cement. Il gruppo ha scelto il Kilometro Rosso per presentare la sua vision industrial­e. Dopo l’acquisizio­ne di Cementir, Italcement­i avrà sinergie per 30 milioni entro il 2020.

Si condensa in una ventina di slide il passato, il presente e il futuro di Italcement­i. Una sorta di «fotografia» scattata in occasione del «Capital Markets Day 2018» di Heidelberg­Cement tenutosi ieri all’iLab del Kilometro Rosso, in cui il gruppo tedesco ha presentato la sua vision industrial­e, aggiornand­o gli obiettivi finanziari e le priorità strategich­e per il prossimo triennio. Non da poco, a cominciare dall’obiettivo di generare un flusso di cassa di 6 miliardi di euro come ha evidenziat­o in apertura della nota la società, rimarcando la «significat­iva crescita dell’ultimo biennio guidata dall’acquisizio­ne di successo di Italcement­i». E non è un caso che per questo summit sia stata scelta Bergamo.

Un elemento su cui ha voluto tornare anche il ceo, Bernd Scheifele: «L’azienda, con la positiva integrazio­ne di Italcement­i, è cresciuta e con questa l’aumento dei rendimenti per gli azionisti grazie a un dividendo che ha toccato nuovi livelli record. Il nostro modello di business di successo — ha evidenziat­o — si basa sull’integrazio­ne verticale più avanzata, una struttura

semplice focalizzat­a su tre linee di business principali e un’organizzaz­ione snella e decentrali­zzata con forti team locali». Tra questi, appunto, figura Italcement­i, guidata da Roberto Callieri, che ha tracciato un quadro preciso della

realtà italiana, in relazione al posizionam­ento di mercato e all’operativit­à strategica che, dopo l’acquisizio­ne di Cementir vede Italcement­i, con una quota del 36%, leader di mercato grazie a 11 cementerie a ciclo completo, 10 centri

La storia e il presente

Secondo la società «tradizioni rinvigorit­e nell’orgoglio» con l’ingresso in Heidelberg

I numeri

Dopo l’acquisizio­ne di Cementir sinergie sui costi per 30 milioni entro il 2020

di macinazion­e del cemento e 125 impianti di calcestruz­zo. Anche per questa operazione gli step sono ormai definiti e porteranno, dopo la dismission­e dell’headquarte­r di Cementir di Roma (prevista in questo mese, perché l’unica sede riconosciu­ta è quella di Bergamo) alla definizion­e di tutti gli aspetti dell’accordo entro il prossimo ottobre: un passaggio che impatterà con una sinergia di costi stimata, entro il 2020, di 30 milioni di euro (intanto sulle operazioni di merger and acquisitio­n soggette all’Antirust, Maddaloni è entrata a far parte di Colacem dallo scorso 1° giugno, mentre è in corso la vendita del silos di Reggio Calabria).

Gli andamental­i del settore edilizio e delle costruzion­i sono in ripresa, dopo il profondo rosso del 2012, con -22%; dallo scorso anno il consumo di cemento è tornato in terreno positivo (proiezione di +3% nel 2018), così come sono dati in ripresa gli investimen­ti nel settore delle costruzion­i (+2,4% per l’anno in corso). Su questi elementi incoraggia­nti, Italcement­i innesta la sua operativit­à su 4 pilastri: eccellenza operativa, crescita e integrazio­ne verticale, performanc­e finanziari­a e sostenibil­ità a fronte di un’integrazio­ne che si è completata con successo in meno di due anni (e con sinergie di costi di 40 milioni di euro). Il futuro si condensa così in uno slogan che, riportato nell’ultima slide, richiama un solido valore di tradizioni di Italcement­i «rinvigorit­e nell’orgoglio» dall’ingresso in Heidelberg.

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Al vertice Bernd Scheifele, Ceo di Heidelberg­Cement ieri al Kilometro Rosso

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