L’Atalanta spende 7 milioni per Bettella, talento dell’Inter
Dall’Atalanta 7 milioni per Bettella Con clausola: se esplode l’Inter lo riprende
L’Inter deve vendere, per rientrare nelle cifre fissate dal fairplay finanziario. E l’Atalanta compra il talento della Primavera Davide Bettella per 7 milioni di euro. Ma il club della famiglia Zhang fissa una clausola: con un indennizzo potrà ricomprarlo nel caso in cui «esplodesse», quindi in caso di ottime plusvalenze.
L’Atalanta ha chiuso per Davide Bettella, padovano classe 2000, punto di forza dell’Inter Primavera di Stefano Vecchi. Un vero e proprio colpo, pensando che Bettella ha svolto tutta la trafila delle nazionali giovanili, fino a vincere Scudetto e Torneo di Viareggio in questa ultima stagione.
Tutto bello, a parte la cifra spesa dall’Atalanta per battere la concorrenza: sette milioni di euro, una spesa decisamente alta rispetto agli standard nerazzurri. Basti pensare che poco più di un anno fa Josip Ilicic, autore di una stagione straordinaria, da migliore del reparto offensivo, era stato pagato circa 5 milioni. Certo, con tutti i distinguo nel caso: per lo sloveno c’era stato contratto in scadenza 12 mesi dopo, un ingaggio decisamente più corposo rispetto a quello di Bettella, la possibile futuribilità di un investimento del genere, i prezzi oramai saliti alle stelle. In realtà è solo una questione di opportunità e buoni rapporti. L’anno scorso, sul finire di agosto, l’Inter aveva speso 10 milioni di euro per Alessandro Bastoni, prodotto del settore giovanile atalantino, considerato uno dei migliori stopper d’Italia: andrà subito a Milano senza aspettare il 2019, e non è escluso che possa essere girato in prestito. Ora i proprietari del gruppo Suning (e dell’Inter) devono rientrare di circa 45 milioni a causa del fair play finanziario e, onde evitare l’anticipo dei premi Uefa, devono cedere i loro giovani migliori.
Così Bettella diventa una plusvalenza secca di 7 milioni da inserire nel bilancio, andando a coprire un po’ di quelle perdite che l’Inter deve rimettere a posto. Da parte sua l’Atalanta si porta a casa un ottimo rinforzo, da capire se per la primavera oppure già per Gasperini, detenendone le prestazioni ma non il controllo assoluto. C’è una clausola con la quale l’Inter si tutela in caso di «esplosione» del difensore, pagando un indennizzo già stabilito, al momento non noto. Insomma, se dovesse far bene, l’Atalanta registrerà una plusvalenza ma probabilmente inferiore a quella dovuta. Se non rispettasse le aspettative, invece, i 7 milioni sarebbero solo una spesa rilevante, senza rendita. Quindi perché pagare per un asset che non è del tutto tuo? I buoni rapporti fra le dirigenze Percassi-Zhang hanno portato a questa operazione che dà respiro alle casse della società di Milano. Anche perché il bilancio dell’Atalanta è davvero solido. Tutto regolare.
Intanto tiene banco il mercato. L’ultimo nome in ordine cronologico accostato ai nerazzurri è quello di Quagliarella, incedibile per la Sampdoria. Difficile arrivare a Pavoletti, impossibile a Zapata. Restano in piedi le piste Soriano ed Elyounoussi. Mattiello ha richieste da Chievo e Bologna ma non si dovrebbe muovere, per ora. La Lazio vuole chiedere in prestito Petagna, Melegoni dovrebbe finire all’Avellino. Infine c’è da registrare il deciso passo in avanti per Marco Varnier, difensore, e Christian Kouamé, attaccante, entrambi del Cittadella. I due sono profili interessanti da mesi, l’Atalanta vorrebbe chiudere a titolo definitivo e poi valutarli in ritiro. C’è però una concorrenza importante, soprattutto per il difensore, uno dei migliori della cadetteria. Novità anche in uscita: Berat Djimsiti, lo scorso anno al Benevento, è vicino al Sassuolo.
L’accordo Se il giocatore dovesse rendere, l’Atalanta non incasserebbe tutta la plusvalenza