Grandinate e incidenti (fittizi) L’ex direttore in un’altra inchiesta
Nell’argomentare «l’elevato spessore delinquenziale» di Antonino Porcino, il gip Lucia Graziosi ricapitola i fatti contestati nell’indagine dei carabinieri di Clusone con il supporto della Guardia di finanza. La corruzione per aiutare gli imprenditori «amici». La finta malattia. Il peculato e i due water presi in via Gleno e installati nel bagno di Lallio.
Nelle ultime pagine dell’ordinanza con la quale dispone il carcere, il giudice accenna però anche ad altri reati in fase di accertamento. Come la presunta truffa ai danni di alvibili cune compagnie assicurative al centro di un’indagine del pm Fabio Pelosi precedente a quella che ha portato agli arresti dell’altra mattina. Una matassa ancora da sbrogliare con l’ex direttore del carcere sospettato di avere incassato i rimborsi per incidenti inesistenti e grandinate mai viste. Su cifre, modalità e altre persone coinvolte gli inquirenti continuano a lavorare sottotraccia. La cosa certa è che per il giudice gli ulteriori sospetti hanno un valore. Le carte citano le «condotte fraudolente penalmente rilevanti ed ascri- a carico dell’indagato Porcino (in concorso con terzi) in danno della compagnia assicuratrice Allianz». Nulla di più, ma al giudice serve a tracciare il profilo di Porcino immischiato in affari poco limpidi e impegnato a tessere relazioni dubbie agli occhi dell’accusa. Il gip fa riferimento, ad esempio, a «ulteriori emergenze di interesse penalmente rilevante in merito a plurimi contatti» tra l’indagato e donne con le quali aveva avuto relazioni sentimentali in passato e nell’attualità e a «figure che vengono in rilievo per fatti potenzialmente illeciti attinenti alla futura possibile commissione di truffe/ reati di falso di strutture pubbliche o private». E ancora sottolinea come «di interesse sono le condotte afferenti potenziali fattispecie abusive in materia di prescrizioni edilizie ed in ordine ai lavori inerenti» la ristrutturazione della casa di famiglia. Il tutto in una rete di contatti con soggetti conosciuti nell’ambito del casinò di Saint Vincent e legati alla malavita, ma anche «operanti nel campo della politica quali esponenti di rilievo». Per dire come Porcino avesse la possibilità «di influire, ai fini anche illeciti, in plurimi settori, con il conseguimento di eventuale, indebito, guadagno».