L’alta moda veste le regine Tudor per l’opera in piazza
L’alta moda veste le donne Tudor nell’opera-concerto alla «Night» di sabato sotto la Torre dei Caduti
❞ Con Donizetti metto in scena le donne Tudor, figure del passato dai valori universali Francesco Micheli
«Un abito così, con cappa rossa dipinta e ricamata a mano da un artigiano veneziano e vestito rosso Valentino non si metterebbe a Bergamo», sorride Tiziana Fausti, mentre dalla sua terrazza vista teatro Donizetti descrive alcuni pezzi d’autore, «rispolverati dalla mia collezione — dice —. Sono pezzi unici, non in vendita». Le signore presenti ieri all’aperitivo per l’anteprima della «Donizetti night» erano avvisate. Una delle ospiti ribatte: «Il vestito rosso va giusto bene per una regina». E che regina: a indossarlo sarà Marta Torbidoni, interprete di Anna Bolena, nella scena finale della pazzia, apice di una storia che ha per protagonista una «donna forte che lotta per la dignità», spiega il soprano. Insieme alle colleghe Sonia Ciani e Angela Nisi è una delle Regine Tudor raccontate da Gaetano Donizetti e riprese da Francesco Micheli per «Donizetti Tudor, arie e abiti per le regine inglesi»: opera concerto, in scena sabato per la «night», alle 20.30, sul palco principale allestito alla Torre dei Caduti, «è un inedito viagDonadoni gio musicale in cui si intrecciano le storie delle regine Tudor, le immortali donne di Donizetti — racconta il direttore artistico —. Combattenti e determinate, donne del passato, ma dai valori eterni che vale la pena raccontare anche oggi».
Così si ascolterà Elisabetta I al castello di Kenilworth vestita d’oro per incoronare il suo «essere fiera e forte — dice Ciani —. È un misto di passioni pubbliche e private, di sentimenti contrastanti: vorrebbe amare ma non può o non vuole farlo». Mentre Maria Stuarda, in abito rosa, esprimerà il suo carattere inveendo contro Elisabetta. Lo spettacolo è tra i tre appuntamenti portanti della «Donizetti night» insieme a «Dante da camera: l’Inferno in salotto», alle 20.30 nel cortile della biblioteca Caversazzi, per la regia dell’attore Maurizio in coppia con Paolo Fabbri, e all’opera comica «Rita», messa in scena alle 21.30 nel palazzo della Provincia con l’orchestra del Conservatorio, che sarà tra i protagonisti in tutta via Tasso, dove risuoneranno arie donizettiane.
Perché sabato, dopo l’incalzante «rataplan, rataplan, rataplan» di tamburi, per la parata inaugurale, in partenza alle 18.30 da piazzetta Santo Spirito, il compositore di Borgo Canale rivivrà con parole, immagini, danze e colori ispirati alle sue opere. La sua anima riprenderà vita per le strade, cortili e palazzi del centro. Dalla piazzetta sino a Largo Rezzara saranno allestiti 21 palcoscenici per 75 appuntamenti con 540 artisti: tutti all’opera per diffondere il verbo donizettiano.