Mediaworld uno spiraglio sulla flessibilità
Disponibili a trattare sulla flessibilità ma non sul lavoro a distanza. Uno spiraglio, minimo ma sempre uno spiraglio, è stato aperto da Mediaworld nel corso di un incontro al ministero dello Sviluppo economico per discutere di varie questioni aperte in tutta Italia. Fra queste, la chiusura della sede di Curno con il trasferimento in Brianza di 500 dipendenti. L’azienda ha bocciato le proposte sulla possibilità di telelavoro ma si è detta disponibile a trattare su forme di flessibilità degli orari o di incentivi all’esodo. «Ma non ha dato indicazioni di date — è il dubbio di Terry Vavassori della Cisl —. Si finirà col discuterne a trasloco già fatto». «Ci aspettiamo — commentano i parlamentari pd Elena Carnevali e Antonio Misiani che hanno partecipato all’incontro — che l’azienda metta in campo le risorse e gli strumenti necessari (da attivare prima del trasloco) per ridurre il più possibile l’impatto e i disagi causati dal cambio della sede, prestando particolare attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ai carichi familiari, alle situazioni di particolare fragilità. Sarebbe assai negativo se le dimissioni diventasse l’unica opzione praticabile, come peraltro è già accaduto per decine di lavoratori». Un nuovo incontro si svolgerà il 27 giugno.