Corriere della Sera (Bergamo)

Un’adolescenz­a al ritmo di Detroit

Michael Zadoorian presenta in via Piranesi il suo romanzo di formazione musicale

- Alessandro Beretta

Quando è la musica a cambiarti la vita, è bello, quando accade a Detroit, lo è ancora di più. Sia perché l’ex-grande città industrial­e è stata laboratori­o di tanti generi, dal rock degli MC5 al rap di Eminem, sia perché a raccontare la storia del giovane Danny che nel 1969, a dieci anni inizia il suo viaggio chiedendo in radio una canzone di Johnny Cash, è Michael Zadoorian, che ha visto il suo precedente «In viaggio contromano» portato al cinema da Paolo Virzì. Il nuovo romanzo «Beautiful Music» (Marcos y Marcos) segue Danny fino al liceo, dove diventa dj rock alla radio nonostante un carattere schivo e una famiglia disastrata. L’autore parla della forza liberatori­a della musica stasera dalle 19.30 in via Piranesi 10 (ingr. gratuito con prenotazio­ne: ufficiosta­mpa@marcosymar­cos.com) in una serata a base di rock, reading e cocktail.

«Credo che per Danny e per i giovani di qualsiasi generazion­e la musica, e per me il rock, sia un modo per definire la propria identità. Non solo culturalme­nte, ma anche perché ti separa da genitori e amici, è tra le prime scelte personali che fai, una specie di forza che ti fa essere te stesso». In quegli anni a Detroit i padroni di casa nel rock sono gli MC5 e gli Stooges di Iggy Pop, mentre i conflitti razziali esplodono violenti per le strade. Due rabbie diverse, che rendono la città un personaggi­o: «Senza dubbio — spiega Zadoorian, nato a Detroit nel 1957 — è una protagonis­ta del libro, tanto che ho iniziato il Animo rock Michael Zadoorian. Dal suo «In viaggio contromano» Virzì ha tratto il «Ella & John» romanzo quando ho avvicinato quelle due tensioni, la ribellione rock che ama Danny e la rabbia e la paura esplosi dopo gli scontri tragici del 1967». Zadoorian ha il culto di Detroit, tanto da vivere con la moglie in una casa in cui ha raccolto centinaia di oggetti trovati in giro. Gli abbiamo chiesto qual è il più curioso: «Non raccolgo cose belle, ma in cui sento il tempo della città, e la più strana è una palla da bowling con in cima un piccolo trofeo. Se lo schiacci, dai fori della palla scende liquore. È assurdo — dice ridendo — e devi essere pronto con i bicchierin­i, altrimenti è un disastro».

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