Giorgia, a 21 anni pilota un Boeing
La patente per l’auto insieme alla licenza per gli aerei. Dopo i corsi assunta da Ryanair
Giorgia Pelliccioli, 21 anni, di Gazzaniga, è appena stata assunta dalla Ryanair. «Adesso — racconta — sto per iniziare un corso specifico di due mesi per guidare i Boeing 737». Dopo potrà volare come primo ufficiale, cioè copilota, che nella cabina di comando è sottoposto al comandante. E per arrivare dove è ora, ha già fatto tanta strada. «A 18 anni — dice —, ho fatto l’esame per la prima licenza aerea e per la patente dell’auto nello stesso mese».
«La prima volta che sono salita su un aereo avevo cinque anni e la hostess non riusciva a staccarmi dal finestrino, perché volevo troppo guardare giù, mentre il mondo si faceva più piccolo. Anni dopo, la prima volta che ho pilotato un aereo è stata un’emozione indescrivibile». Giorgia Pelliccioli ha ventuno anni, è di Gazzaniga, e la scorsa settimana è stata assunta dalla Ryanair.
«Adesso — racconta — sto per iniziare un corso specifico di due mesi per guidare i Boeing 737, i modelli dell’azienda». Dopo potrà volare come primo ufficiale, cioè copilota, che nella cabina di comando è sottoposto al comandante.
Per arrivare dove è ora, ha già fatto tanta strada. «Non so dove sia nata questa passione per il volo — dice —. Non c’è stato un momento particolare in cui l’ho sentita, è come se fosse stata sempre dentro di me». Diplomata all’Istituto aeronautico Locatelli di Bergamo, si è iscritta alla Scuola di volo Cantor Air, frequentando le lezioni didattiche a Nembro e quelle di volo a Valbrembo. Nel 2015 ha ottenuto la licenza da pilota privato (Ppl), poi ha sostenuto i 14 esami teorici per pilota di linea (Atpl) e, il 26 marzo scorso, ha sostenuto l’esame pratico per avere la licenza di pilota commerciale (Cpl).
L’approdo alla Ryanair è arrivato dopo aver superato, a Dublino, un colloquio e una parte pratica al simulatore. Se le si chiede se sappia di donne che abbiano intrapreso la stessa carriera, risponde: «C’era un’altra ragazza che frequentava la scuola con me, ma si deve ancora diplomare. Stando alla statistica, ma non so quanto sia aggiornata, ci sono 10 donne ogni 500 piloti uomini». E commenta: «Purtroppo, anche in questo ambiente, c’è sempre chi pensa che una donna abbia raggiunto i suoi obiettivi solo perché è stata favorita, anche se in realtà a volte ha fatto il doppio della fatica e il doppio del lavoro. Ma so che la mentalità già cambiando».
Lungo la strada che l’ha portata all’attuale professione, ha studiato 4 ore al giorno, quando aveva lezione, e 8 ore negli altri giorni. «Mi hanno
supportato i miei genitori, Raffaella e Pierluigi, e nonna Nadia. E poi tutte le mie amiche e il mio ragazzo, con cui sto da 5 anni».
Il corso per avere la Ppl si può iniziare a 16 anni e lei ha fatto il primo volo a 17. «Ero su un C152 e ho seguito la rotta
Sicurezza «Quando sei pilota hai tante responsabilità, non c’è da avere paura. Quella paralizza»
da Valbrembo a Lecco, sorvolando il lago. Con l’istruttore accanto a me, naturalmente...». Poi ci pensa e aggiunge: «In effetti, a 18 anni, ho fatto l’esame per la prima licenza aerea e per la patente dell’auto nello stesso mese — ricorda con un sorriso —, ma per il resto ho avuto un’adolescenza normale, vedendo gli amici la sera, per due passi in Città Alta».
E adesso pensa a quando inizierà a lavorare. Paura, no? «Paura, no — risponde —. Quando sei pilota, hai tante responsabilità, ma se si è preparati e ben addestrati, non c’è d’avere paura. Quella paralizza».
D’ora in poi passerà molto tempo in viaggio. «Pensare di lasciare casa non è mai semplice — conclude —, ma adoro vedere posti nuovi. Non riesco ancora a immaginare il mio futuro in cabina di pilotaggio, ma non vedo l’ora».