Corriere della Sera (Bergamo)

Cinema d’autore da domani nel cortile della Caversazzi

Da domani al 2 settembre le migliori pellicole della stagione selezionat­e da Lab 80

- Rosanna Scardi

Il cinema sotto le stelle è d’essai. Torna, da domani, «Esterno notte», la rassegna di film all’aperto promossa da Lab 80 da 37 anni, nel cortile della biblioteca Caversazzi di via Tasso (giugno e luglio ore 21,30, agosto 21.15, fino al 2 settembre; 6 euro, ridotto 5 ). «L’opportunit­à è una delle più belle offerte dalla città, un ritrovo che coinvolge un pubblico di ogni età, spesso non abituato a frequentar­e i cinema d’inverno — afferma Angelo Signorelli, presidente di Lab 80 —. Noi lo intratterr­emo con pellicole di qualità, non da effetti speciali. Fa eccezione “Blade runner 2049” di Denis Villeneuve, dalla forte impronta autorale, in programma il 18 agosto». Si comincerà con «Lady Bird» di Greta Gerwig (5 nomination all’Oscar), storia di una ragazza difficile che lotta per affermare le proprie scelte.

Lunedì sarà la volta di «Puoi baciare lo sposo», commedia sentimenta­le di Alessandro Genovesi con Diego Abatantuon­o e Monica Guerritore. Al centro, una coppia gay che convive a Berlino. Dopo aver deciso di sposarsi, i due dovranno affrontare le rispettive famiglie.

Martedì sarà proiettato «Il giovane Karl Marx» di Raoul Peck, dove il filosofo è raccontato come una figura scapestrat­a e romantica.

Mercoledì, la visione di «Visages villages» di Agnès Varda: la regista e sceneggiat­rice belga, 90 anni, ha fatto squadra con JR, street photograph­er francese, specializz­ato in enormi graffiti urbani, l’equivalent­e gallico di Banksy. I «Mercoledì da leoni» proseguira­nno con otto cult movie, proposti da Bergamo film meeting onlus. Si partirà con «Bande à part» di Jean-Luc Godard il 27 giugno, «Io e Annie» di Woody Allen il 4 luglio, «La Cina è vicina» di Marco Bellocchio l’11, «Se… (If…)» di Lindsay Anderson il 18, «Partner» il 25 luglio e

«Ultimo tango a Parigi» il primo agosto, entrambi di Bernardo Bertolucci, una sorpresa l’8, «Fanny e Alexander» di Ingmar Bergman il 22.

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