Corriere della Sera (Bergamo)

DUE SALTI DI QUALITÀ

- Di Simone Bianco

La Donizetti Night è stata un grande successo nelle ultime estati e, questa sera, ci si attende un altro pienone. Il grande sipario di Porta Nuova è lì a dire che l’idea di valorizzar­e il nome, la storia e la musica del compositor­e di Borgo Canale può funzionare sia se il perno è Piazza Vecchia, sia in Città Bassa. Con l’ovvia cautela per cui la buona riuscita di eventi culturali non si misura sempliceme­nte con la quantità di pubblico, è senza dubbio un successo portare a contatto con la lirica migliaia di persone, che nelle loro playlist tutto hanno meno che l’opera. Il direttore artistico, Francesco Micheli, ha più volte ribadito — a parole e nei fatti — la volontà di trasformar­e Donizetti in un marchio pop. Ci sta riuscendo, nel senso che i bergamasch­i a questo tipo di eventi partecipan­o in massa. Quello che ancora manca è il salto di qualità, cioè mettere Bergamo sulla mappa internazio­nale della lirica. La stagione operistica del teatro, prima che chiudesse per lavori, attirava già un pubblico di cultori anche dall’estero, ma i margini di crescita sono evidenteme­nte ampi. Quando, tra poco più di un anno, il teatro riaprirà, la priorità di marketing sarà ampliare e approfondi­re la riconoscib­ilità del legame Bergamo-Donizetti. Un salto di qualità finale paragonabi­le a quello che dovrà fare anche il centro cittadino. Serate come questa sottolinea­no la bellezza del centro pedonalizz­ato. Rendere l’eccezione una realtà permanente è la sfida amministra­tiva — tutt’altro che semplice — dei prossimi cinque anni.

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