DUE SALTI DI QUALITÀ
La Donizetti Night è stata un grande successo nelle ultime estati e, questa sera, ci si attende un altro pienone. Il grande sipario di Porta Nuova è lì a dire che l’idea di valorizzare il nome, la storia e la musica del compositore di Borgo Canale può funzionare sia se il perno è Piazza Vecchia, sia in Città Bassa. Con l’ovvia cautela per cui la buona riuscita di eventi culturali non si misura semplicemente con la quantità di pubblico, è senza dubbio un successo portare a contatto con la lirica migliaia di persone, che nelle loro playlist tutto hanno meno che l’opera. Il direttore artistico, Francesco Micheli, ha più volte ribadito — a parole e nei fatti — la volontà di trasformare Donizetti in un marchio pop. Ci sta riuscendo, nel senso che i bergamaschi a questo tipo di eventi partecipano in massa. Quello che ancora manca è il salto di qualità, cioè mettere Bergamo sulla mappa internazionale della lirica. La stagione operistica del teatro, prima che chiudesse per lavori, attirava già un pubblico di cultori anche dall’estero, ma i margini di crescita sono evidentemente ampi. Quando, tra poco più di un anno, il teatro riaprirà, la priorità di marketing sarà ampliare e approfondire la riconoscibilità del legame Bergamo-Donizetti. Un salto di qualità finale paragonabile a quello che dovrà fare anche il centro cittadino. Serate come questa sottolineano la bellezza del centro pedonalizzato. Rendere l’eccezione una realtà permanente è la sfida amministrativa — tutt’altro che semplice — dei prossimi cinque anni.