Gori dice no alle Europee «Ora vado nei quartieri»
Festa del Pd: il sindaco e il dilemma sulla ricandidatura
Non scioglie la riserva sulla sua ricandidatura nel 2019, ma il sindaco Giorgio Gori alla festa del Pd cittadino dimostra di essere ancora in partita. «Decideremo insieme, di sicuro non mi candiderò alle Europee», dice Gori. E traccia il percorso per il centrosinistra verso le prossime elezioni: «Dobbiamo puntare sulla sicurezza e lavorare nei quartieri, tornando ad ascoltare le persone».
«Non ho nessuna intenzione di candidarmi alle Europee del prossimo anno». Primo. «Se non mi ricandiderò non sarà certo per evitare una sconfitta. Anzi, le difficoltà del quadro politico mi caricano». Secondo e ultimo pensiero di Giorgio Gori sul proprio futuro come candidato (o non candidato) sindaco nel 2019. Alla festa dell’Unità di Scanzorosciate il Pd cittadino ha potuto toccare con mano il fatto che Gori è ancora pienamente in partita. Si scalda, replica con quella sua nota di aspro alle domande sul difficile momento del Pd, mette in fila con chiarezza le cose fatte in questi anni. Sembra insomma già in campagna elettorale, tanto da — racconta — aver iniziato sotto traccia un tour nei quartieri: «Sono stato a una decina di feste di oratori in queste settimane».
Però: «Non lo so, ho 58 anni, potrei decidere di fare altro nella vita». Non in politica, comunque, le Regionali sono andate come sono andate e si sono portate via ogni ipotesi di contare qualcosa a Roma nella nuova stagione del partito. Una stagione nella quale, comunque, sembra più sano giocare nel ruolo di sindaco, come dimostra la vicenda di Brescia: «La Lega lì non ha fatto una grande campagna, ma Del Bono è stato bravo — dice Gori parlando del suo omologo appena confermato in Loggia — e il Pd ha dimostrato di essere un partito tutt’altro che bollito. Anche a Bergamo il 4 marzo in realtà abbiamo fatto buoni risultati. Ma dobbiamo anche sapere che il prossimo anno il candidato sarà della Lega, che farà di tutto per portarci via Palazzo Frizzoni». Anzitutto puntando sul tema della sicurezza. Da tempo il sindaco ammonisce i suoi sul fatto che questo argomento non vada regalato agli avversari. Si tratta di capire come fare a liberarsi dall’immagine, elettoralmente dannosa, di giunta lassista nei confronti degli immigrati irregolari e di certe situazioni, come quella della stazione, tutt’altro che pacificate. «Assumeremo dieci vigili soprattutto per contrastare i furti in appartamento e lo spaccio», spiega Gori. I quartieri, le periferie sono il punto su cui insistere, anche qui c’è da capire come: «Dobbiamo essere più presenti, parlare con tutti, ascoltare tutti. E fare di più, spendere di più. Ad esempio, investendo sugli operatori di quartiere, figure importanti per intervenire sul disagio che vive una fascia crescente di persone».
Per essere uno che non ha ancora deciso cosa fare del proprio futuro («è una decisione che dobbiamo prendere insieme, il Pd mi dirà se sono ancora la persona giusta»), Gori ha le idee chiare. Un obiettivo: trovare entro fine mandato un accordo per traslocare parte dei voli cargo da Orio a Montichiari. E un pezzetto di programma: «La prossima giunta, se vinceremo, dovrà definire le condizioni urbanistiche per consentire agli islamici di realizzare moschee regolari».
❞ Ho 58 anni, potrei fare altro nella vita. E anche il Pd deve dire se sono ancora il nome giusto Giorgio Gori sindaco