Il trittico di Locatello riunito e riportato all’antico splendore
Dopo due secoli si ricompone il trittico di Giovanni Busi, detto Cariani, realizzato per la chiesa di Locatello tra il 1528 e il 1531. Nella sala 15 della Carrara, le tele dei santi Stefano e Caterina, restaurate da Delfina Fagnani, grazie al sostegno della Fondazione Credito Bergamasco, si riuniscono a San Giacomo ( foto), proveniente da collezione privata. Il progetto espositivo, allestito sino al 20 febbraio 2019, «nasce dall’esigenza di ridisegnare la sala, a seguito dei prestiti di alcune opere di Lotto al Prado di Madrid e alla National Gallery di Londra», dice Maria Cristina Rodeschini, direttore della pinacoteca. Nelle sue parole e in quelle dell’assessore Nadia Ghisalberti è stato sottolineato l’intento dell’operazione: tessere relazioni con il territorio, da cui proviene gran parte del patrimonio museale, e con il collezionismo. Se le tele dei santi Stefano e Caterina sono arrivate alla Carrara grazie al lascito di Guglielmo Lochis, «di San Giacomo si erano perse le tracce nel 1975, quando l’antiquario Scarpa lo presentò alla Biennale antiquaria di Firenze», racconta il conservatore Paolo Plebani, che ha ritrovato il dipinto presso un collezionista bergamasco. «Il restauro ha fatto emergere la modernità di Cariani, che non seguì i canoni dell’epoca — chiosa Fagnani —, e nella cui pennellata veloce si risente l’influenza di Giorgione».