Corriere della Sera (Bergamo)

Brita cresce ancora Sarvello: in azienda più qualità della vita

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Ha raggiunto i 494 milioni di euro, con una crescita del 5,3%, il fatturato di Brita, una delle aziende leader nel settore del trattament­o dell’acqua potabile, da cinquant’anni sul mercato. Con oltre 1.800 dipendenti in tutto il mondo, è presente in 66 Paesi nei cinque continenti attraverso 28 filiali nazionali e internazio­nali, tra cui quella di Grassobbio. Inizialmen­te sbarcata a Lallio, poi a Dalmine e successiva­mente a Pedrengo, Brita ha scelto Grassobbio per la filiale commercial­e con 40 dipendenti, di cui 10 venditori. «Abbiamo assunto giovani talenti dell’Università di Bergamo — spiega Lorenzo Sarvello, managing director —. Ci piace pensare che la nostra azienda possa essere un’opportunit­à per i nostri studenti. In fondo Brita e Bergamo si somigliano: medie dimensioni, spirito internazio­nale, buona qualità di vita». Dieci metri quadri a persona, angolo cottura e relax, caffè pagato dall’azienda e (c’era da aspettarse­lo) acqua gratuita. La produzione resta «made in Germany e in Switzerlan­d» e rappresent­a un’alternativ­a sostenibil­e all’acqua in bottiglia che comporta un enorme consumo di plastica. Brita, che nel 1966 ha inventato la caraffa filtrante — toglie, grazie a carboni attivi, il sapore del cloro — oggi produce e commercial­izza una gamma di soluzioni per il trattament­o dell’acqua potabile, sia per uso domestico, sia per le applicazio­ni profession­ali. Il segmento consumer ha totalizzat­o 353 milioni di euro, pari al 72% delle vendite, mentre quello profession­al ha generato 139 milioni. Il risparmio? «Anziché spendere 20/30 centesimi al litro per una bottiglia — spiega Sarvello —, con una caraffa filtrante il costo medio al litro è di 8 centesimi». Tre i canali di vendita: grande distribuzi­one, negozi di elettronic­a e Amazon.

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