MAI DIRE MOSCHEA
«Davvero Gori ha detto che nel prossimo mandato inserirà nel Pgt la moschea?». Faticano a crederci, nella giunta e nel Pd cittadino, quelli che non erano presenti alla Festa dell’Unità, quando il sindaco ha riaperto una questione mai risolta. Entusiasti gli islamici: se il Comune ci dice sì, i soldi li troviamo (magari sempre in Qatar). Sarcastici i leghisti: bravo Gori, insisti, tutta campagna elettorale per noi. I più perplessi, appunto, sono quelli del centrosinistra. Alla libertà di culto, compresa quella dei gruppi di islamici che negli ultimi anni hanno animato le cronache giudiziarie di Bergamo, magari ci credono davvero. Ma diciamo che la maggioranza di Palazzo Frizzoni si è rassegnata senza troppo protestare, in questo mandato, al blocco legislativo imposto dalla Regione alla costruzione di moschee. Per altro, non è detto che la giunta Fontana tolga il bando, intanto però arriva la campagna elettorale e bisogna prendere posizione. Un bel problema. Dire sì non porta voti. Perché poi c’è da chiedersi: quale moschea? dove? con quali soldi? di quale delle comunità in conflitto? Le risposte non sono facili. Per il centrodestra, è molto più semplice: no e basta. Far rispettare le regole anche agli islamici? Troppo complicato. Meglio proibire la moschea. Tanto poi una sistemazione abusiva da qualche parte la trovano. Giorgio Gori la definirebbe una soluzione win-win per la Lega: il problema non lo risolvi, ma fai il duro con gli islamici e poi passi anche a raccogliere i voti del vicinato scontento.