Crac Maxwork Pene ridotte
L’Appello dei sei imputati. L’ex della Marini: libero, lavoro nel cinema
Sconti in appello per tutti e sei gli imputati per il crac Maxwork. Compreso Giovanni Cottone: «Io e l’ex questore Finolli? Siamo amici da 30 anni, ma non ci siamo più sentiti».
Quattro anni e quattro mesi, meno quattordici mesi di pre sofferto tra carcere e arresti domiciliari, e per Giovanni Cottone la vicenda Maxwork potrebbe finire con l’affidamento in prova ai servizi sociali. L’Appello ha ridotto la pena (5 anni in primo grado) per lui e per gli altri imputati dell’inchiesta sul crac della società che gestiva tremila lavoratori interinali. «Siamo soddisfatti, anche se ribadisco che con la bancarotta non c’entro nulla». Al telefono, Cottone definisce «una vita» i mesi trascorsi in misura cautelare. Da gennaio è libero. Ma già ai domiciliari era tornato nel mondo del cinema e dei vip, come l’ex moglie Valeria Marini. A Roma, lavora come consulente per una società cinematografica: «Abbiamo vinto il Globo d’oro», ne parla con soddisfazione.
Due gradi di giudizio confermano che ha avuto un ruolo nel tracollo della società. «Ma ci sono finito per una questione tecnica, la cessione di una nostra azienda». È Akai, società di elettronica oggetto di un aumento di capitale e poi della cessione alla Gpm, che controllava Maxwork. «Un’operazione inutile», secondo i pm. Cottone: «Mai mi sarei aspettato che Maxwork fosse in quelle condizioni». Alla fine, un buco di 20 milioni. C’era anche lui al pranzo in Città Alta con l’allora questore Fortunato Finolli e l’allora direttore dell’Inps di Bergamo Angelo D’Ambrosio, per chiedere l’ennesima dilazione dei contributi Inps. «Era solo per capire se fosse possibile. Per altro, ho letto sui giornali che quella persona... (l’arresto di D’Ambrosio per corruzione in un’altra vicenda ndr)». E Finolli? «Siamo amici da 30 anni, ma no, non ci siamo più sentiti. L’amicizia e l’affetto non si cancellano, ma in queste circostanze anche una telefonata può essere fraintesa».
Sconti in Appello anche per gli altri, tra parziali assoluzioni e riqualificazioni dei reati. Cinque anni (6 in primo grado) per Massimiliano Cavaliere, fondatore dell’azienda; 4 anni (10 mesi in meno) per il commercialista Placido Sapia, presidente di Maxwork; stessa pena (da 5 anni) per l’ex amministratore delegato Gianpiero Silan; 3 anni e 4 mesi (da 4 anni e 6 mesi) per l’ex responsabile amministrativa Giuliana Mila Tassari assolta da alcuni capi della bancarotta; 3 anni e 4 mesi (4 mesi in meno) per Paola Stucchi, moglie di Cavaliere.
Assoluzione per la ricettazione di orologi, in realtà imitazioni, tra gli altri di Rolex e Montblanc. A Cavaliere revocati i domiciliari, ha l’obbligo di dimora. Gli altri erano liberi. Confermate le statuizioni di parte civile, tra cui 10 milioni di euro al fallimento Marwork (avvocato Mario Zanchetti) e altri 10 milioni all’Inps (per la truffa dei Durc).
La conferma Al fallimento della società interinale e all’Inps provvisionali per 20 milioni di euro
❞ Con Finolli siamo amici da 30 anni, ma non ci siamo più sentiti. L’amicizia e l’affetto non si cancellano, ma anche una telefonata può essere fraintesa Giovanni Cottone imprenditore