Proteste in Rete per la tariffa unica
L’abolizione dei ridotti in tribuna centrale, con un'unica tariffa a 1.600 euro (in prelazione) non è piaciuta ai tifosi atalantini. Altro mal di pancia, per la campagna abbonamenti, è arrivato dalle norme più stringenti sulla tariffa family.
C’è chi l’incombenza di produrre un certificato di famiglia se la sarebbe pure accollata. Ma per i tifosi della tribuna centrale anche la burocrazia anagrafica non serve a nulla, dal momento che nella nuova campagna abbonamenti dell’Atalanta, la «promozione family», sostanzialmente genitore più figlio, qui è stata soppressa. È questo il postulato che, fin dal primo momento del lancio dei nuovi tariffari, ha coagulato in Rete una serie commenti da cui discende un corollario di considerazioni sulla tariffa unica. Proviamo a sintetizzarle. A) Il presidente Percassi parla di commozione, «quando vedo un papà con il bambino che va all’Atalanta». In realtà la società ha posto limiti d’età alle agevolazioni per chi va allo stadio con papà. E c’è chi protesta: i figli sono figli ad ogni età (anche oltre i 26 anni), i sentimenti sono universali, non si misurano a spicchi, (lettera firmata su sito). B) Non altrettanto (universali) sono riconosciute nel prezziario le riduzioni che si applicano non solo nel mondo dello spettacolo in genere e perfino sui tram e sui treni, ma nello stesso stadio: donne, over 65 e invalidi fruiscono di agevolazioni ed esenzioni negli altri settori (scrive Rosanna). Se lo stadio fosse un condominio, non si capirebbe perché chi sta al quinto piano e paga di meno per il suo status, non possa affittare anche l’attico al sesto usufruendo di uno sconto. C) La diversa tariffazione aveva anche il non trascurabile merito di ovviare ad un’altra disparità. Ora la tariffa è unica, ma non tutte le poltroncine solo uguali perché si potrebbe pure finire nella (ex) centrale numerata, praticamente a ridosso dei Distinti Nord dove può pure «pioverti di traverso» (dice Mariangela). D) Con un notevole senso pragmatico il tifoso (Remo Xavi) coglie un altro aspetto: «L’Atalanta non ha problemi di bilancio, il vero grande guadagno sarebbe avere lo stadio sempre pieno, rinunciando a pochi milioni di euro». Il che è un’esagerazione perché si tratterebbe, proprio nel caso della tribuna centrale, al massimo di pochissime centinaia di migliaia di euro. A pieno, ipotetico carico (1.000 posti a 1.600 euro ogni poltroncina) la tribuna frutterebbe 1 milione e 600 mila euro, a mezzo carico, tra family, donne e over, si supererebbe il milione: il gap sarebbe di 3/400 mila euro al massimo, ma con il risultato di una trasversalità di pubblico in carne ed ossa. E non solo sulla carta.