Stazione, blitz della polizia tra sbandati e spacciatori dopo il treno soppresso
Alcuni erano su un vagone, a godersi i residui di aria condizionata di quando il treno era arrivato in stazione. Proprio come avevano fatto quelli che giovedì avevano bivaccato sul regionale per Milano. Alla fine, il treno era rimasto piantato sui binari perché c’era voluto del tempo prima di riuscire a sgomberarlo. Dopo quella corsa cancellata a causa di un gruppetto di sbandati, il questore Girolamo Fabiano ha ordinato un intervento in forze sul sedime della stazione di Bergamo, soprattutto nella zona dove si cammina su tappeti di siringhe e si viene minacciati dai senzatetto che considerano quella zona come casa loro.
Alle 10 di ieri cinque pattuglie della Squadra mobile hanno fatto irruzione lungo i binari. Gli agenti hanno identificato una ventina di persone, portandone poi in questura per controlli undici che risultavano avere precedenti di polizia. Otto di loro hanno ricevuto il foglio di via obbligatorio e non potranno rientrare nel territorio di Bergamo per i prossimi tre anni. Un marocchino era già stato espulso in passato ma non aveva obbedito e ha ricevuto un nuovo decreto di espulsione, in base al quale dovrebbe lasciare di sua iniziativa l’Italia nel giro di sette giorni. Un altro è stato trovato in possesso di un piccolo quantitativo di eroina ed è stato segnalato come assuntore. «Il problema — spiegano in questura — è che Trenord sembra non avere ancora trovato il modo di bloccare le porte dei treni, quindi chi ci vuole salire non deve fare altro che aprire. È successo l’altro giorno ed è successo con le persone che abbiamo trovato noi a bordo del vagone». Trenord non commenta, mentre Rfi, proprietaria della stazione, si dice «pronta a collaborare con Comune e forze dell’ordine per risolvere quello che è un problema di ordine pubblico».
Il clima sui treni resta comunque piuttosto agitato. Lo dimostra la lite fra un passeggero e il capotreno scoppiata ieri sul convoglio delle 7.52 fra Greco Pirelli e Brescia. Alle 8.23 il treno è arrivato a Treviglio Centrale. Un passeggero, un milanese di 37 anni, ha cercato di scendere ma, ha raccontato, ha trovato bloccate le porte degli ultimi tre vagoni. E quando il treno è ripartito con lui a bordo ha tirato la leva di apertura forzata, che blocca la corsa. Il capotreno è andato a vedere cos’era successo e ne è nata un’accesa discussione, con il dipendenti di Trenord che si è ritrovato con la divisa strappata e ferite al corpo e al viso. È stato soccorso dal 118 e portato in ospedale in codice giallo. La corsa è stata soppressa e i passeggeri hanno dovuto aspettare il treno successivo.
Sempre a Treviglio la Polfer ha arrestato un viaggiatore che nascondeva droga in un libro finto. Si tratta di un ventiduenne milanese che è stato avvicinato dagli agenti mentre, sul treno regionale Varese-Treviglio. All’altezza di Vignate, stava tranquillamente scrivendo sul suo smartphone. Mentre stavano controllando i suoi documenti, i poliziotti hanno avvertito un forte odore di marijuana che proveniva dalla valigia del ragazzo. Se la sono fatta aprire trovando solo un libro. Ma quando hanno sfogliato le pagine, hanno scoperto che il volume era finto e al suo interno, divise in piccole dosi, c’erano 5 grammi di marijuana e 2 grammi di hashish. A casa del giovane sono poi stati trovati 90 grammi di marijuana, 1 grammo di hashish e un bilancino di precisione.
La lite Le porte non si aprono, passeggero milanese aggredisce capotreno e lo manda in ospedale