Corriere della Sera (Bergamo)

«Anima mea» I sogni rap di Axos e nonna Lydia

- Rosanna Scardi

Tra rapper e tatuaggi c’è da sempre un filo conduttore. Axos ha scelto di farsi incidere sull’addome la figura di Thot, il dio egizio della scrittura dalla testa di ibis. L’artista è ospite questa sera, alle 22.30, del Gost music festival allo spazio Polaresco, nell’ultima giornata dedicata all’hip hop in tutte le sue sfaccettat­ure, dal djing al rap, dalla break dance al writing. «Ho iniziato a scrivere versi in rima quando avevo 7 anni per conquistar­e la prima fidanzatin­a. Mi veniva naturale. La divinità dell’antica religione egizia è un monito a non produrre banalità, perché sarebbe come attirarsi le sue ire», sorride il rapper milanese, all’anagrafe Andrea Molteni, classe 1990. Il cantante presenterà, oltre a parte dei precedenti lavori, l’ep «Carne viva» e il disco «Mitridate», il suo ultimo album, «Anima mea», dedicato ai tanti tasselli che compongono la sua formazione e personalit­à. Tra i pezzi, «Sogni di cera», dedicato a nonna Lydia.

«Era appassiona­ta di lirica, mi ha insegnato a inserire le pause — dice —. Poi mi ha sempre sostenuto dando quei consigli che si apprezzano tardi».

La “folgorazio­ne” è avvenuta quando aveva 11 anni, ascoltando «The Marshall Mathers lp» di Eminem. Dopo ha preso lezioni di chitarra, poi abbandonat­a, passando tutti i pomeriggi, finita la scuola, rinchiuso in camera ad ascoltare metal e a scrivere in segreto fino alle prime registrazi­oni. A 21 anni, la fuga in Germania con lo zaino e 300 euro in tasca. «Mi è capitato di dormire in strada, su una panchina, con la pioggia che mi picchietta­va sul volto andando a tempo con le canzoni che ascoltavo nell’ipad, tra queste quelle degli Who — ricorda —. Con l’ultimo singolo “Keith Moon” ho voluto rendere omaggio al loro batterista che si intreccia a quel periodo della mia vita».

Appena uscito da Machete, la crew più forte in Italia, Axos rappresent­erà nella serata la via di mezzo tra mainstream e undergroun­d. La musica attaccherà, però, già alle 17.30 con il deejay set dei bergamasch­i Oriental Phase e Giovo Dust e, a seguire, la super jam rap che proporrà un exursus intergener­azionale dalla spoken poetry classica al trap, il nuovo sottogener­e, che si distingue dal rap per il ritmo meno incalzante e più ipnotico. Si alterneran­no i Massive from province, Voltus, il napoletano Emcee O’Zi dalle rime in dialetto e la Stone cold stunner crew. In una pausa della jam, salirà sul palco B-boy Rage con le sue evoluzioni e movimenti acrobatici a terra: la parola «b-boy», fin dalla fine degli anni ‘60, nel Bronx, indicava, infatti, i ballerini di break dance che seguivano anche la cultura hip hop. Dalle 15 spazio all’arte urbana con lo «Skate session and writing».

Passione «Ho iniziato a scrivere versi in rima a 7 anni per conquistar­e la prima fidanzatin­a»

 ??  ??
 ??  ?? Hip hop Axos, nome d’arte di Andrea Molteni, 28 anni. Si è avvicinato all’hip hop all’età di undici anni. L’ultimo album è «Anima mea»
Hip hop Axos, nome d’arte di Andrea Molteni, 28 anni. Si è avvicinato all’hip hop all’età di undici anni. L’ultimo album è «Anima mea»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy