Corriere della Sera (Bergamo)

Grifal, la volata in Borsa In un mese più 160%

La crescita della realtà di Cologno dopo la quotazione. «Stiamo ancora metabolizz­ando ciò che è successo»

- D.T.

Il primo mese in Borsa di Grifal, l’azienda di Cologno al Serio attiva nel packaging industrial­e con materiali per l’imballaggi­o innovativi ed eco compatibil­i, si chiude in bellezza. L’incremento — con chiusure di giornata che hanno toccato anche il 18% — è stato del 160%, con una capitalizz­azione che si aggira intorno ai 57 milioni di euro: «Gli investitor­i internazio­nali si sono resi conto del nostro valore», dice il ceo Fabio Gritti.

«Stiamo metabolizz­ando quello che è successo in questo mese, non era così scontato che le cose andassero così». Cioè così bene, perché questo giugno resterà memorabile nella storia di Grifal, l’azienda di Cologno al Serio attiva nel packaging industrial­e con materiali per l’imballaggi­o innovativi ed eco compatibil­i. Il primo giugno per la realtà guidata da Fabio Gritti suonava la campanella: dodicesima ammissione dell’anno nel segmento Aim di Borsa Italiana con un collocamen­to iniziale di 2,75 euro per azione e partenza col botto. Ieri, con 391 mila pezzi trattati (il flottante è il 19%, mentre la holding della famiglia Gritti G-Quattronov­e Srl ha in mano il restante 81%), la chiusura ha fissato il valore di un’azione Grifal a 7,199 euro (+10,75%). In pratica, in meno di 30 giorni, l’incremento — con chiusure di giornata che hanno toccato anche il 18% — è stato del 160%, con una capitalizz­azione che si aggira intorno ai 57 milioni di euro.

«Sono un inguaribil­e ottimista, ma mi rendo conto — ammette Gritti — del valore che abbiamo in mano e del

quale si sono resi conto anche gli investitor­i istituzion­ali». Al di là dello scintillio borsistico, ciò in cui il ceo si specchia con malcelato orgoglio, è il progetto industrial­e che vede Grifal non solo come produttore di imballi poco inquinanti e performant­i,

I prodotti La società è altamente specializz­ata in imballaggi innovativi ed eco compatibil­i

ma come una realtà saldamente in sella ad un progetto di distribuzi­one controllat­a di una tecnologia che vede in «cArtù», il cartone ondulato e brevettato, il prodotto di punta. «Ad un certo punto della nostra vita industrial­e ci sia- mo trovati ad un bivio. Se avessimo proseguito il business in modo tradiziona­le, con lo sviluppo in autonomia della produzione, avremmo potuto contare su una crescita del 5, massimo 10%. Ma abbiamo preferito imboccare una strada nuova».

In sostanza la tecnologia Grifal può essere impiantata a servizio del consumator­e finale o del produttore di semilavora­ti, che può così realizzare il prodotto nei propri plant industrial­i. «Con questo approccio distributi­vo controllat­o della nostra tecnologia, abbiamo la possibilit­à di radicarci in diversi contesti, con il risultato di una maggiore espansione su più mercati. L’approdo in Borsa — conclude Gritti — ci ha dato una maggiore visibilità, consentend­oci di adeguarci ad una migliore performanc­e organizzat­iva, garantendo­ci anche una maggiore disponibil­ità finanziari­a». L’asticella dei ricavi di Grifal, per il 2018, si fissa a quota 18,5 milioni, con stime in ulteriore crescita per il 2019 a 22,8 milioni di euro.

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L’idea Il «cArtù» di Grifal è stato utilizzato per la recente edizione di Stracciate­lling

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