Corriere della Sera (Bergamo)

Donadoni, Santa Giulia e la lode al giusto d’Israele

- Rosanna Scardi

Il teatro promuove la basilica di Santa Giulia a Bonate Sotto, datata XII secolo e candidata al censimento come luogo del cuore Fai. Il testimonia­l per la raccolta firme, che proseguirà fino al 30 novembre, è l’attore Maurizio Donadoni, in scena domenica nella stessa chiesa con «Un fuorilegge di nome Dio» per DeSidera (alle 21.15, ingresso libero). Il titolo si riferisce al metodo «illegale» usato da Dio per entrare nel mondo. «Non ha usato di certo un contratto matrimonia­le, ma il grembo di una ragazza che non era sua moglie», spiega l’autore Luca Doninelli, direttore artistico del festival insieme a Gabriele Allevi.

Il testo si focalizza sulla reazione di Giuseppe alla notizia che la promessa sposa fosse incinta per opera dello Spirito Santo e avrebbe dato alla luce il figlio di Dio. A ispirarlo è stata una statuetta in ceramica di San Giuseppe dormiente: nonostante la notizia clamorosa, quella notte era assopito, per nulla turbato, accettava il sacrificio. «Lui è la più grande creatura dell’Antico Testamento, umile, ma immenso — afferma Doninelli —. Qualunque altro fidanzato, venuto a conoscenza del tradimento, secondo la nostra mentalità, non avrebbe dormito, invece è come se Dio, nei secoli precedenti, avesse creato re, guerre, regni e profeti affinché si arrivasse a lui, il giusto d’Israele».

Lo spettacolo tratta la figura, che nel Vangelo non parla mai, attraverso la voce dell’arcangelo Gabriele. Dopo l’annunciazi­one appare in sogno al falegname, presentand­osi nella sua bottega. A prestargli la voce è Donadoni, attore dalla lunghissim­a filmografi­a con oltre 40 titoli, tra i più importanti nel teatro classico e che ha esordio nel 1978 in tv nella serie «Profession­e farabutto» per la regia di Alberto Sironi.

«Abbiamo girato a Clusone, ero stato scritturat­o, appena finito il servizio militare, come attore dialettale, mi pagavano 8.500 lire al giorno, lavorandon­e solo per cinque», sorride. Il suo arcangelo è sorpreso, spiazzato. «Pur essendo un’intelligen­za divina, non trova il significat­o immediato delle parole che deve pronunciar­e per ordine superiore, non riesce a comprender­e il disegno, né capisce il significat­o del tempo perché ne sta al di fuori», aggiunge l’interprete che è originario delle Ghiaie, luogo di apparizion­i mariane nel 1944. «Credo alla sincerità di Adelaide che allora aveva 7 anni — dice —. Forse Dio, come per Gabriele, ha bisogno di intermedia­ri, anche se sa di anarchia». Il tema avrà un accompagna­mento musicale: la voce della cantante lirica Francesca Della Monica e le note del fisarmonic­ista Francesco Gesualdi.

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(foto) La scheda  La basilica di Santa Giulia di Bonate Sotto, candidata al luogo del cuore Fai, ospiterà domenica sera, per il festival DeSidera, «Un fuorilegge in nome di Dio». In scena ci sarà Maurizio Donadoni

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