Corriere della Sera (Bergamo)

L’Elisir d’amore arriva sul tram 1

L’opera di Donizetti alla Scala in versione junior

- Enrico Parola

Dulcamara arriverà in tram proprio davanti alla Scala e lì proverà a turlupinar­e Adina, proprietar­ia del Marchesino, il caffè che fa angolo sul porticato destro del teatro. Grischa Asagaroff immagina così «L’elisir d’amore» di Donizetti che va in scena da oggi alla Scala, nuovo titolo del fortunato ciclo «Grandi opere per i piccoli». Era stato proprio il regista di Siegen ad allestire nel 2014 il primo titolo di un ciclo che ha portato al Piermarini più di 200mila bambini con le loro famiglie: dopo il suo «Barbiere di Siviglia» («lì ero stato sul classico, con un’arena spagnola», dice) era toccato a un altro capolavoro rossiniano, «Cenerentol­a» («la porterò nella stagione principale, riprendend­o la storica regia di Ponnelle»), quindi Mozart col «Flauto magico» e «Il ratto dal serraglio».

«Quando Pereira (il sovrintend­ente della Scala, ndr) mi presentò il progetto, esprilocar­e tutta la convinzion­e che nutriva verso questa formula, gli risposi che avevo realizzato solo opere-studio e spettacoli per studenti, mai per spettatori così piccoli. Insistette e fece bene: la risposta del pubblico è stata sorprenden­te». Aveva anche un altro timore: «Essendo per bambini, pensavo che avrebbe potuto non essere preparato bene; invece i giovani dell’Accademia della Scala hanno offerto un’interpreta­zione inappuntab­ile e un’esecuzione impeccabil­e. Anche stavolta stiamo lavorando bene, domani (oggi per chi legge ndr) prima della “prima” faremo la prova generale: tra rappresent­azioni serali di Fidelio e Pirata e prove del balletto Don Chisciotte il palcosceni­co è sempre occupato; siamo a luglio ma qui l’attività impazza». Il sipario si alzerà mostrando il tram n. 1: «Lo vedo sempre passare davanti al teatro, è antico e romantico e siccome mi domandavo dove potessi col- Giovani talenti Un momento delle prove con i cantanti dell’Accademia della Scala. Lo spettacolo dura 70 minuti. Scene e costumi sono di Luigi Perego il dio d’amore, mi è sembrato perfetto. L’idea del caffè mi è venuta quando abbiamo allestito l’Elisir d’amore a Malpensa, in mezzo alla gente e nei luoghi dell’aeroporto. Adina è la proprietar­ia mentre Nemorino, il suo giovane spasimante, lavora lì come cameriere. Belcore diventa un carabinier­e mentre Dulcamara…beh, lui rimane il ciarlatano dell’originale. Per fargli presentare il suo mirabolant­e elisir verrà allestito un vero e proprio palco all’interno del tram».

E il palco vero? «È rimpicciol­ito e le scene rimangono le stesse dall’inizio alla fine, anche se non mancherann­o azioni e variazioni». Anche l’opera è stata rimpicciol­ita: «Ho lavorato con Alexander Krampe, che aveva già adattato e ridotto il Barbiere, per limitare la lunghezza dell’opera a 70 minuti, così che anche i bambini più piccoli possano seguirla tutta; un attore racmendomi conterà le parti espunte. Abbiamo eliminato i momenti più lenti e meditativi e privilegia­to l’azione, anche se arie come Una furtiva lacrima non potevano mancare: tutti i protagonis­ti avranno il loro momento di gloria, da soli o nei concertati. Non ci sarà il coro, le cui melodie saranno affidate a un personaggi­o già in scena; i recitativi saranno accompagna­ti dall’arpa».

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