LE INUTILI FORZATURE
Ècuriosa la risposta data dall’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla ai consiglieri che gli chiedevano quale o quali uffici avessero compilato la relazione inviata all’Unesco sul parcheggio di via Fara, dopo l’esposto dei NoParking: «Evidentemente il Segretariato Unesco», ha affermato l’assessore. Un cortocircuito: è l’Unesco che ha spiegato all’Unesco? L’assessore sa bene che gli uffici del Comune hanno messo a punto la relazione, l’hanno trasmessa al Segretariato (organismo istituito sul territorio, ma comunque indipendente dall’Amministrazione), che l’ha solo inoltrata all’ambasciatore Unesco per l’Italia e al ministero dei Beni culturali. La risposta di Brembilla sembra tradire un certo nervosismo sul tema di via Fara da parte dell’amministrazione attuale, che per certi versi potrebbe apparire confermato da alcuni passaggi un tantino eccessivi contenuti nella stessa relazione comunale, peraltro non firmata: «Il realizzando parcheggio è ben lontano dalle Mura», ad esempio. Da certe forzature, probabilmente, la giunta attuale potrebbe o dovrebbe sganciarsi. Perché il parcheggio di via Fara è e resta un tema spinoso, per motivi ben noti: gli errori del passato, i tempi lunghi, il coinvolgimento indiretto del Comune stesso tramite l’Atb. E perché gli errori e le incertezze di un tempo non appartengono alla giunta di oggi, che a differenza di quella precedente si è assunta la responsabilità piena di scegliere e di far ripartire i lavori all’ex faunistico. Una scelta delicata in un contesto delicato, che di tutto avrebbe bisogno ma non certo di forzature.