UBI, TETTO AI MANDATI
Giudico errato che la vigilanza bancaria europea, ma più in generale la Bce, si opponga al fatto che il management di una società possa proporre all’assemblea una lista di amministratori in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione. Il problema sorge per Ubi nel 2019. Il tal caso, più che di rinnovo dell’organo collegiale, si tratta di una prima nomina, poiché Ubi rinuncia al dualistico (consiglio di gestione più consiglio di sorveglianza) per passare al monistico (solo il consiglio di amministrazione). Il mutamento del sistema di governance è di primo rilievo, ma le relazioni di clientela proseguono. Un cambiamento di regole di governo, ma la vita dell’istituto Ubi non ha soluzione di continuità. Ben vero: si vuole evitare che il management tenda a perpetuarsi. II rimedio più efficace è però quello di stabilire il numero massimo di mandati. Nessuno può occupare il posto di consigliere, quindi a fortiori di presidente o di amministratore con deleghe o compiti specifici, per più di tre mandati, anche non consecutivi. Razionalmente la norma si applicherebbe dall’inizio della nuova governance.
Ho letto che il gruppo di soci bresciani di Ubi si fa promotore per proporre una lista di amministratori l’anno prossimo. È del tutto legittimo. Il dubbio nasce però dal fatto che tale gruppo di soci chiede un qualificato consiglio in materia a una società di consulenza e di «cercatori di teste» (che, come annotava Donatella Tiraboschi, ha già lavorato per Ubi).
Dalle valli alla Bassa, fino al baretto davanti allo stadio di Bergamo: la solidarietà dei tifosi dell’Atalanta per Claudio «Bocia» Galimberti, capo ultrà da anni tenuto lontano dalla curva da provvedimenti giudiziari e amministrativi, prende la forma di striscioni appesi un po’ ovunque. «Io sto con Claudio...e tu?» chiede quello attaccato sul prefabbricato di viale Giulio Cesare. Per gli altri, immancabile la rima: «Basta repressione per chi vive di passione. Claudio Libero», apparso a Palosco ( foto a destra in alto). A diverse latitudini nella Bergamasca è comparsa la più sintetica versione «Siamo tutti con Claudio» ( a destra in basso, Zogno). E poi Almenno, Zingonia, Gorle, Casazza: il profilo «Sostieni la Curva» li ha pubblicati ieri su Facebook testimoniando la solidarietà al Bocia, che fino al 2022 non potrà entrare allo stadio.