Bando per assumere nuovi vigili È polemica tra sindaco e il Pd
Tra i vincitori il figlioccio del comandante. Allevi: «Rispettata la legge»
Un fine settimana per decidere la validità del concorso della Polizia locale di Monza sospeso per la presenza fra i vincitori del figlioccio del comandante dei vigili urbani. La giunta municipale di centrodestra, guidata dal sindaco Dario Allevi, non ha ancora completato le verifiche sulla regolarità del bando indetto lo scorso aprile per l’assunzione di sei nuovi agenti che sta creando più di un imbarazzo in senso all’amministrazione. Il fascicolo è al vaglio del direttore generale del Comune e dell’avvocatura, che entro lunedì decideranno se convalidare o annullare la procedura. Nel frattempo, il caso ha scatenato una bufera politica fra l’opposizione di centrosinistra e l’esecutivo cittadino incentrata sulla presenza o meno del comandante Pietro Vergante fra i componenti della commissione giudicante.
L’assessore alla Sicurezza Fedrico Arena e lo stesso Vergante hanno subito negato tale eventualità, ma la segreteria cittadina del Pd ha puntato i riflettori su una determina dirigenziale che nomina proprio Vergante commissario. «Arena dice il falso — sottolinea Alberto Pilotto, segretario cittadino —. La determina dirigenziale stabilisce esattamente il contrario. Possibile che l’assessore non sia stato capace nemmeno di verificare questo elementare ma decisivo dettaglio?». Secondo i dem il caso sta facendo «emergere un quadro grave dal punto di vista giuridico-amministrativo e politico» tale da richiedere l’immediata trasmissione degli atti all’autorità giudiziaria. Allevi e Arena hanno però ribadito la posizione iniziale: Vergante non ha fatto parte della commissione. «Il comandante era stato nominato presidente della commissione come da consuetudine — spiega il primo cittadino —, ma ha rinunciato un attimo prima che iniziasse il concorso». Stessa lunghezza d’onda per l’assessore alla Sicurezza. «Il falso lo dice il Pd — dice Arena —. Esiste una determina che sostituisce Vergante con un altro dirigente e per trovarla basta cercare nell’albo pretorio».
Il concorso finito sul banco degli accusati risale al 16 aprile. Ai blocchi di partenza si sono presentati 249 candidati. Fra maggio e giugno si sono svolte la prova scritta e quella orale, al termine delle quali sono rimasti in 26 e lo scorso 8 giugno è stata pubblicata la graduatoria definitiva. Il contratto dei sei vincitori sarebbe dovuto diventare operativo dal 2 luglio, ma la segnalazione giunta da ambienti interni al comando di polizia locale che nel sestetto c’era anche il figlio della compagna di Vergante ha spinto l’ufficio Risorse del personale a congelare la procedura. Lunedì in giornata dovrebbe essere annunciata la decisione definitiva in merito alla regolarità del concorso, mentre lunedì sera, in Consiglio comunale, Allevi e la giunta saranno chiamati a rispondere politicamente sul caso.