Classifica dell’insegnamento: Bergamo al 150° posto su 242
Aumenta il prestigio internazionale dell’Università degli Studi di Bergamo che si classifica al 150° posto nel Times Higher Education European Teaching Rankings 2018, la classifica europea dell’insegnamento stilata, per la prima volta, dall’agenzia inglese «Times Higher Education», legata al «Times». Il risultato si aggiunge al ranking del 6 giugno quando l’ateneo si è posizionato 94° nella classifica globale delle giovani università che include 250 istituzioni provenienti da 55 paesi diversi. La graduatoria, che ha selezionato le migliori 242 università nel Vecchio Continente (24 le italiane), si basa su parametri oggettivi come il numero di studenti e docenti o la produzione scientifica. Altrettanto determinante, la percezione degli iscritti. «I ragazzi sono stati chiamati a valutare, attraverso un questionario, la struttura didattica, dai servizi come le borse di studio, alla qualità dell’insegnamento, dalla capacità di rendere autonomi alla crescita e alle opportunità nel mondo del lavoro», spiega il professor Matteo Kalchschmidt, prorettore delegato e vice chancellor. Parametri interessanti sia per le future matricole sia per i genitori nei giorni di preiscrizioni e immatricolazioni.
«Gli indicatori di performance utilizzati nell’indagine, che ha coinvolto più di 30mila universitari di dieci paesi europei, inquadrano il nostro ateneo positivamente in termini di interazione con gli studenti, risorse per l’insegnamento, risultati generati con l’apprendimento e ambiente — commenta il rettore Remo Morzenti Pellegrini —. Un posizionamento che acquisisce un valore particolare proprio perché raggiunto grazie alle valutazioni del principale utente». Nove le domande poste ai ragazzi che hanno dato un voto da 0 a 10. Secondo l’indagine, le risposte degli italiani variano tra i punteggi 6.1 e 7.6.
L’Università di Bergamo rispecchia la media italiana. Spiccano, però, fattori quali la qualità dell’ambiente d’apprendimento, con un punteggio di 7 rispetto a 6.4 di media e la possibilità di conoscere e creare contatti con il mondo del lavoro, con 6.9 contro il 6.4 delle altre italiane.
Sopra la media Spiccano, con punteggi più alti, fattori come la qualità dell’ambiente e dell’apprendimento