Corriere della Sera (Bergamo)

Il Comune acquista l’ex convento

Palazzo Frizzoni pronto a comprare il convento abbandonat­o a Boccaleone

- Matteo Castellucc­i

Palazzo Frizzoni è pronto all’acquisto dell’ex convento delle Clarisse, a Boccaleone (foto). L’edificio è in balia del degrado da anni, dopo il fallimento dell’ultima società proprietar­ia e del relativo piano di ristruttur­azione. Nel 2013 era andato all’asta per la prima volta a 4 milioni di euro. Il Comune conta di acquistarl­o per 250 mila euro. Poi, lo demolirà. Sarà la giunta che uscirà dalle elezioni del 2019 a decidere il futuro dell’area.

Comprare per demolire, mentre la parola sul futuro è rimandata alla prossima amministra­zione. Con questo schema — e l’obiettivo di sanare una ferita nel tessuto della città — il Comune si è attivato per acquisire l’ex convento delle Clarisse, a Boccaleone. Abbandonat­o dalle suore nel 1964, il complesso versa nel degrado da quando il fallimento della srl «Abitare duemilasei», l’ultima proprietar­ia, ha fatto naufragare dopo due anni di cantiere il progetto per 37 appartamen­ti e una sala civica.

A partire da luglio 2013, quando il prezzo toccava quasi i 4 milioni di euro, s’è dipanata una serie di aste andate deserte. Nel frattempo, un rogo ha devastato parte del tetto. Ogni volta la somma è crollata, fino ai circa 360 mila dell’ultima gara, che terminerà in questi giorni. Se come da previsioni chiudesse senza offerte, Palafrizzo­ni inoltrereb­be alla curatrice Maruska Moda una proposta inderogabi­le d’acquisto da 250 mila euro. «Un importo ben ponderato», lo definisce l’assessore alla Riqualific­azione urbana, Francesco Valesini. Su questo valore scatterebb­e l’asta definitiva. Il Comune potrebbe riscattare la struttura entro fine anno per poi procedere a una demolizion­e che costerebbe circa 100 mila euro. Per ora la delibera è passata in giunta, dovrà essere ratificata dal Consiglio comunale. Il destino dell’area? Il verdetto, dopo un confronto con i residenti, spetterà alla giunta che uscirà dalle elezioni del 2019. Il centrosini­stra, scongiuri di rito a parte, non si pronuncia: la destinazio­ne d’uso, ai tempi del vecchio accordo di programma, era residenzia­le.

«Ci interessa avanzare una proposta tempestiva, portare a casa l’immobile e demolirlo — spiega Valesini —. Guardando la cronaca locale si può capire quanto abbia pesato per Boccaleone». Per ristruttur­are quei 12 mila metri cubi servirebbe una spesa di oltre 3 milioni: radere al suolo i ruderi, secondo l’amministra­zione, sarebbe il primo passo pure di un ipotetico compratore privato. «L’edificio è ancora oggi rifugio di

Cosa farci Lo deciderà la futura giunta. Il costo era 4 milioni nel 2013, ora è sceso a 250 mila euro

sbandati — chiosa l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla —. In un quartiere dove ogni intervento diventa riqualific­azione, libereremo uno spazio, con aria e luce al posto di quella che oggi è una bruttura». A gennaio, si era mosso il Patronato San Vincenzo, che però ha rinunciato dopo l’iniziale manifestaz­ione di interesse. Ora interviene il Comune, con l’obiettivo di tamponare la trafila di aste cadute nel vuoto e predisporr­e la nuova vita dell’ex convento.

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Le suore se ne sono andate da Boccaleone nel 1964, l’ex convento è in balia dal degrado ormai da anni

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