Corriere della Sera (Bergamo)

Affitti, altri soldi dai «furbetti»

- Alessandra Bevilacqua

Il Comune ora chiede 20 mila euro di canoni non adeguati.

Grandi strutture urbane dismesse, come ex sedi di banche, ex aree industrial­i o ex edifici pubblici, possono diventare ferite di degrado oppure, come sta succedendo negli ultimi anni grazie anche alla spinta delle politiche comunitari­e europee per il rilancio delle città, fonti di nuove opportunit­à di rigenerazi­one e riqualific­azione dei centri cittadini, anche dal punto di vista commercial­e. Un confronto aperto, che a Bergamo trova espression­e nella due giorni, ieri e oggi, del road show nazionale organizzat­o da Asco mC onf commercio sul tema« Dare forma ai fondi: partiamo dalla città». Anche a Bergamo si stanno riprogetta­ndo aree come l’ex Ote, l’ex Mangimi Moretti, l’ex Consorzio agrario, la Caserma Montelungo e l’ex ospedali Riuniti. «Negli ultimi anni si è passati dalla visione delle medio attività commercial­i in centro come minaccia per le piccole attività — sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom-Confcommer­cio Bergamo — all’idea che invece questo tipo di media attività commercial­e in centro possa fare da polo attrattivo anche per le altre attività minori». Un passaggio politico fondamenta­le è stato fatto con l’adozione della variante urbanistic­a al Piano delle regole e al Piano dei servizi del governo del territorio del Comune di Bergamo che «segna un cambio di paradigma — come specifica l’assessore comunale alla Riqualific­azione urbana, Francesco Valesini — e contenuti innovativi anche a sostegno del sistema commercial­e, che porteranno a un cambiament­o di scenario a medio-lungo termine». Come la possibilit­à di insediamen­to di attività commercial­i di media dimensione in centro città.

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