Corriere della Sera (Bergamo)

Cash in valigia Sulle rotte del riciclaggi­o

Orio: intercetta­ti 3,4 milioni di euro in 6 mesi

- Di Giuliana Ubbiali

Viaggiano con denaro in contanti in valigia. Possono, anche portandosi in volo anche migliaia di euro purché sopra i 10.000 li dichiarino alle Dogane. Cosa che spesso non succede e già questo è motivo di sospetto. La Guardia di finanza dell’aeroporto di Orio al Serio, solo da gennaio a giugno, ha intercetta­to 3,4 milioni non dichiarati. Lo scorso anno furono 6,8. A parte le sanzioni e i sequestri amministra­tivi, i finanzieri comandati per tre anni dal capitano Nicola Gazzilli (in partenza per Padova) sono andati oltre. Hanno indagato per capire chi sono questi viaggiator­i imbottiti di contanti nell’era delle carte di credito. Sono emersi diversi fenomeni, spunti di altre indagini. Il riciclaggi­o di denaro e l’evasione fiscale, soprattutt­o. Il capitano: «Dietro alle esportazio­ni di contanti sono emerse attività in nero. E c’è chi parte in aereo con i contanti e torna in treno con la droga».

Reddito zero, ma soldi tanti. Contanti in valigia. Un ghanese residente a Brescia si è imbarcato a Orio per Atene con 60.000 euro. Qualche mese prima era partito da Malpensa con 45.000 euro. «Business», si è giustifica­to con la Guardia di finanza. Commercia pezzi di ricambio di mezzi di trasporto, ha detto. Ma il suo è uno degli episodi sospetti finiti sotto la lente.

Non è un caso. Il capitano Nicola Gazzilli, che da tre anni e ancora per due settimane comanda la compagnia di Orio, ha ricevuto un’indicazion­e precisa da Roma: «Il comando generale ha dato una direttiva specifica con l’obiettivo di approfondi­re il passaggio anomalo di denaro dal punto di vista del riciclaggi­o».

Nell’era dei pagamenti con carte di credito e App, viaggiare con i cash sembra già anomalo di per sé. «Per qualcuno è un fattore culturale — ha potuto notare il capitano —. I russi, per esempio, preferisco­no i contanti». Ma altri casi sono la spia di reati. Il fenomeno è «rilevante». Nel 2017 erano stati intercetta­ti 6,8 milioni non dichiarati da 506 passeggeri. Da gennaio a giugno di quest’anno il conto è già arrivato a 3,4 milioni (260 verbali). Le somme sono in uscita più verso Paesi extra

europei (937. 835 euro) che europei (603.666). Stesso discorso per quelle in entrata, un milione rispetto a 848.304 euro. Colpisce, ma si può viaggiare anche con 50.000 euro in contanti senza problemi. Dai 10.000 in su, bisogna

dichiararl­i alle Dogane. Chi non lo fa rischia una sanzione dal 5% al 15% dell’eccedenza. Si può pagare subito: 91.702 euro di sanzioni sono già stati riscossi, quest’anno. Oltre i 40.000 euro non dichiarati, scatta il sequestro del 50%

dell’eccedenza. In questi sei mesi sono stati messi sotto i sigilli 36.000 euro in entrata e 86.000 in uscita. Il retroscena è un mare in cui indagare. Il comandante: «Chi sono queste persone? Che cosa fanno? Da dove provengono questi soldi? Sono quesiti a cui cerchiamo risposta». Sugli esiti, sono in corso le indagini. Ma la lettura del fenomeno non è top secret.

«Dietro all’esportazio­ne di contanti da parte di residenti in Italia, nel 60% dei casi si nascondono attività non dichiarate al fisco. Le destinazio­ni sono Spagna, Africa, i Paesi dell’Est. Queste persone pensano di cavarsela con una sanzione, invece le segnaliamo ai colleghi perché facciano accertamen­ti». Sui non residenti sono emersi altri fenomeni. «Come persone legate al terrorismo, anche se non direttamen­te, più che altro attraverso conoscenti. Abbiamo collaborat­o con la Distrettua­le di Brescia. Qualcuno pensava di portare denaro alle proprie guide spirituali, soprattutt­o nel Nord Europa, su incarico di altre persone».

I casi sospetti vengono segnalati agli altri scali. E non solo. Chiedersi chi sta andando dove ha permesso di scoprire altro: «Alcune persone partivano da Orio con la valuta per rientrare in autobus o in treno con la droga, passando dai varchi del nord Italia. Un ragazzo aveva nascosto denaro arrotolato in ovuli in un lettore dvd».

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In valigia Si possono trasportar­e anche grosse somme in contanti ma sopra i 10.000 euro vanno dichiarate

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