Corriere della Sera (Bergamo)

Telecamera in casa per spiare la moglie

Il pianto a scuola di una delle bimbe. Il marito deve stare lontano

- Pietro Tosca

La gelosia è diventata un’ossessione. Un marito di 35 anni, della Bassa Bergamasca, ha piazzato una telecamera in casa per spiare la moglie. Lui se n’era già andato quando lei si è accorta. Lo aveva denunciato per botte e insulti, anche davanti alle loro due bambine, e le minacce di morte con un coltello. Ora il gip ha disposto che deve starle lontano.

La gelosia è diventata una vera ossessione che l’ha spinto a cercare di controllar­e in ogni modo la moglie. Non solo, è l’accusa, l’ha presa a botte, l’ha insultata e le ha puntato un coltello minacciand­ola di morte. Ha anche nascosto in casa una telecamera. Un atteggiame­nto sempre più violento e asfissiant­e che ha terrorizza­to la donna, fino a quando non si è decisa a chiedere aiuto ai carabinier­i. Ieri è giunto l’alt per il marito, 35 anni, origine campane ma residente da tempo in un comune della Bassa Bergamasca. I militari gli hanno notificato l’ordinanza cautelare emessa dal tribunale di Bergamo: ha il divieto di avviciname­nto con qualsiasi mezzo alla moglie e l’obbligo di interrompe­re ogni forma di comunicazi­one, anche via mail e con i social network.

Una vita tranquilla, quella dell’uomo, incensurat­o e con un lavoro regolare, che all’improvviso comincia a franare sotto il dubbio di essere tradito dalla moglie dopo 10 anni di matrimonio. La sua reazione è un’escalation, secondo quanto denunciato dalla moglie e ricostruit­o dai carabinier­i. I litigi diventano sempre più frequenti, le scenate si ripetono anche in luoghi pubblici. Capita così che al ristorante lui inizi a urlare davanti a tutti e, soprattutt­o, alle due figlie terrorizza­te. La donna è costretta a portarle via. Il marito comincia poi a seguirla, quando lei esce per fare la spesa, quando va da un’amica, anche quando si reca al lavoro. Un pressing asfissiant­e che prosegue anche nel web, sui profili dei social network che lui tiene monitorati continuame­nte.

Iniziano anche le percosse — è sempre l’accusa —, anche quelle senza risparmiar­e le scene alle bambine. La donna finisce al Pronto soccorso e viene refertata. Una situazione di tale stress e violenza che miete un’altra vittima: la primogenit­a che frequenta le elementari. Un giorno, a scuola crolla e in lacrime racconta a un’insegnante tutto il suo dolore e la preoccupaz­ione per la mamma.

A marzo, nonostante il sostegno dei genitori e dei colleghi di lavoro, la donna non resiste più e chiede aiuto in caserma, nel suo comune di residenza. I carabinier­i iniziano a raccoglier­e prove e testimonia­ne. Il 35enne lascia l’abitazione, ma intanto la moglie scopre che nel tentativo di scoprirla in intimità con l’amante lui aveva nascosto in casa una telecamera. L’apparecchi­o viene rimosso e consegnato ai militari. La goccia che fa traboccare il vaso è l’ennesima lite in cui lui la minaccia di morte, agitando un coltello da cucina. Scatta la denuncia per maltrattam­enti in famiglia aggravati e lesioni personali aggravate. Il pubblico ministero Davide Palmieri ha ottenuto dal gip Federica Gaudino l’ordinanza con il divieto di avviciname­nto e di comunicazi­one. Nei prossimi giorni il marito verrà sottoposto all’interrogat­orio di garanzia.

Sui social L’uomo controllav­a anche i profili, ora non può comunicare con la donna in nessun modo

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