L’ex sindaco Tentorio e quell’endorsement al leghista Stucchi
Il centrodestra cittadino sta entrando in fase di fibrillazione. Nel 2019 tocca a Bergamo, si vota per il sindaco e il rinnovo del consiglio comunale e visti i risultati a livello nazionale, tra le forze moderate si va diffondendo la convinzione di poter fare man bassa di poltrone. Qua e là, nei ristoranti della città, si registrano i primi incontri. Si formano le prime tavolate, nascono le prime bozze di programma, si stendono le liste dei possibili candidati e si strologa soprattutto sul nome del capolista, uomo o donna in grado di lanciare e vincere la sfida al sindaco Giorgio Gori. Al momento, per non mandare allo sbaraglio i cavalli di razza, il lavoro di tessitura è affidato ai «senatori». Come Franco Tentorio che in più di un’occasione ha dichiarato di non avere più ambizioni da sindaco. Lo ha ribadito anche ieri al pranzo del direttivo dell’associazione La tua Bergamo al ristorante Grotta Azzurra in via Ruggeri da Stabello, dove ha di fatto passato la fascia da capitano all’ex senatore leghista Giacomo Stucchi. «La sua è una candidatura bella e importante», avrebbe detto l’ex sindaco, «che ci permetterebbe di giocare una partita intelligente». A muovere per primo le acque del centrodestra è stato Massimo Fabretti (nella foto con Tentorio), ex democristiano doc e presidente dell’associazione La tua Bergamo, il quale non ha mai fatto misteri sulla collocazione sua e dei cattolici di area moderata all’interno del centrodestra. Tentorio e Fabretti hanno acceso la miccia e in presenza di cinquanta persone, tra cui professionisti, imprenditori, il presidente provinciale della protezione civile Roberto Serpellini, il cavalier Rota di Confartigianato, docenti come il professor Leone e l’architetto Pierluigi Carminati, il baricentro del dibattito si è spostato decisamente sulla politica cittadina.