Aria fresca per i progetti del Gasp
L’amichevole A Rovetta Atalanta-Brusaporto (Eccellenza) finisce 4-0 Tra i nuovi bene Tumminello, D’Alessandro cerca un posto, Ilicic diverte
Con il rischio di peccare di lesa maestà al Mondiale, ha suscitato forse più interesse l’amichevole Atalanta-Brusaporto (Trofeo Fra.Mar, ieri pomeriggio a Rovetta) che la finalina di San Pietroburgo, giocata in contemporanea. Conoscere chi sarebbe arrivato terzo tra Belgio e Inghilterra o, in alternativa, farsi una pur vaga idea di come stesse procedendo il lavoro in montagna dei ragazzi di Gasperini? I tifosi atalantini scelgono la seconda opzione.
Gli spalti del Marinoni sono pieni. Confusi, per un undici di partenza lontano dalla titolarità (3-4-3, con tridente d’attacco Tuminello, D’Alessandro, Petagna), in ogni caso felici da tributare al mister un applauso spontaneo, al suo ingresso in campo. Pubblico resistente alla pioggia, che sorprende i più senza l’ombrello. Per quasi tutto il primo tempo, vincono noia e gabbia tattica (del Brusaporto, che giocherà il prossimo campionato di Eccellenza). Prima dell’autogol di Nicola Zanchi, che devia al 40esimo la conclusione di Hateboer, si notano Marco Tumminello (palo e rete annullata), Petagna (tanto movimento e gol divorato, a tu per tu con il portiere Gavazzeni) e Pessina, di cui non si discutono piedi raffinati (ma il vantaggio lo sfiora di testa). A inizio ripresa, tocca anche a Toloi e Mancini. Quest’ultimo entra in scena di prepotenza al 10’, quando serve a Tumminello l’assist del 2-0. L’attaccante ventenne, ex Crotone (molto buona la sua prova), partecipa alla spirale di cambi che poco dopo il quarto d’ora porta in campo i big più amati: Barrow e de Roon, ma soprattutto Gomez e Ilicic, a spartirsi equamente (o quasi, il capitano resta pur sempre il più acclamato) l’affetto della gente. Che ora comincia a divertirsi davvero. Il tasso tecnico si alza. Il Brusaporto cala. Per l’Atalanta è assolo, con il gol costantemente nell’aria (fresca). Prima D’Alessandro appoggia per Gomez (3-0). Poi ci sono i pre- ziosismi di Ilicic. L’incrocio dei pali è bellissimo, ma non dà soddisfazione. Meglio, di precisione, il definitivo 4-0.
Poteva succedere molto altro. Ma la partita finisce dopo circa 36 minuti nella ripresa. L’abbuono era previsto e permette ai giocatori, e agli spettatori della parte di tribuna non coperta, di evitare l’acquazzone che si abbatte su Rovetta (l’aria ora è freddina, dagli zaini sbuca qualche impermeabile). Di Atalanta-Brusaporto (seconda amichevole estiva dopo il 7-0 alla Rappresentativa Val Seriana), tra le note liete resta anche la prestazione di Marco D’Alessandro, rientrato dal Benevento e forse (giustamente) convinto di potersi giocare una riconferma in nerazzurro. I tifosi lo percepiscono, e il Marinoni ha un nuovo sussulto quando il centrocampista si mette in mostra con un bel recupero difensivo. La difesa (nei diversi assetti, a inizio gara con Castagne, Djimsiti, Masiello, inedito trio) ha corso pochissimi rischi. Il nuovo arrivato Duvan Zapata non è stato impiegato (così come Palomino e i portieri Berisha e Gollini). L’attaccante colombiano è rimasto a lavorare in hotel a Castione, difficilmente sarà in campo oggi contro il Chiasso. L’amichevole è in programma a Clusone alle 17.00. Stessa ora della finale Francia-Croazia. Giusto riconoscerlo, oggi Mosca è il centro del mondo, più della Val Seriana.
Altra sfida Oggi alle 17 a Clusone un nuovo test, la partita contro il Chiasso