Se il classico dialoga con il contemporaneo
Da Cechov a Gurrado, la stagione del Teatro Fontana mette a confronto riletture e nuove piéce
«Testi classici e contemporanei interpretati da artisti che amano lavorare sul confine tra i generi e un tema dominante, l’eredità lasciata dai padri». Rossella Lepore, direttrice artistica del Teatro Fontana, presenta la nuova stagione, un cartellone in dialogo tra linguaggi differenti, dove il confronto tra ieri e oggi è in primo piano. «Abbiamo deciso di riflettere su ciò che i giovani hanno o non hanno ricevuto da chi li ha preceduti, il nostro nuovo percorso ‘Fatherless/Eredità’ è un cortocircuito tra generazioni».
Sedici i titoli, tra i più attesi la nuova produzione «Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove» della compagnia Il Mulino di Amleto diretta da Marco Lorenzi: una finestra su un Cechov poco conosciuto, ma anche un coraggioso confronto di un gruppo di giovani attori con un «padre» del teatro. In scena frammenti di dialogo e un vortice di personaggi che cercano un senso, un’opera non finita per esseri umani resi fragili dal loro «vomentazione Ludovico, un pastiche sul tema del mito che miscela le parole di Plauto con Molière e Shakespeare, ma anche la novella visiva senza trama e senza finale «Frame» firmata dal Premio Ubu 2017 Alessandro Serra. Qui le opere di Edward Hopper diventano frammenti di racconto che danno vita a nuove situazioni. Sul fronte drammaturgia contemporanea anche quest’anno con il progetto I.T.A.C.A. vanno in scena cinque compagnie che indagano sull’oggi, mentre Franco Però riflette sui conflitti creati dal denaro dirigendo una moderna rilettura de «La Guerra» di Carlo Goldoni. Infine, per parlare del nostro tempo con ironia, le proposte di due giovani talenti: la regista Fabiana Iacozzilli parla dell’eterna incomunicabilità delle relazioni con «Da soli non si è cattivi. Tre storie di tre coppie osmotiche» di Tiziana Tomasulo, mentre Gipo Gurrado ride su ipocrisia e abitudini con «Supermarket. A modern tragedy», nuovo musical politically scorrect.