LE ZONE GRIGIE
Naturalmente, tutto è ancora da dimostrare. Ma nel garbuglio di veleni che accompagna il dibattito sull’immigrazione, la storia di padre Zanotti aggiunge sale alle ferite di una coscienza civile dilaniata. Ci eravamo abituati al conflitto «buonisti»-«cattivisti», giocato sullo sbandieramento di un umanitarismo tirato di qui o di là a seconda delle convenienze, ignorando le molte zone grigie di cui è invece fatta la vita; e, soprattutto, i materialissimi interessi intorno ai quali ruota il problema. Ma la vicenda di Antegnate ci fa entrare in un territorio sdrucciolevole. È possibile che un frate si ponga sullo stesso piano dei molti che la sera frequentano le strade bergamasche per caricare prostitute africane, scambiando sesso con soldi e/o assistenza? Purtroppo la cronaca ci dice che proprio la repressione sessuale è un punto debole del cattolicesimo, talvolta in persone che per il resto della loro vita sono generose e ammirevoli. Resta un fatto: tutto quello che sta succedendo si sta giocando sulla pelle dei migranti. Letteralmente. Sono i corpi di questi esseri umani a venire buttati allo sbaraglio delle traversate, delle ricollocazioni forzate, dello sfruttamento lavorativo e sessuale. Per quanto ateo, ammiro del cristianesimo proprio l’idea che dio si sia fatto carne di uomo: rivela quanto cruciale sia il corpo nella determinazione del nostro essere. Solo che poi la religione ha per secoli declinato questo principio nel nome della sofferenza, ignorando il desiderio. Esponendo così i suoi rappresentanti alla più irresistibile delle tentazioni.