Il suo arcipelago di «Oasi» stregò Sportiello
Nei nomi delle sue Oasi c’è il numero 7, quello delle Opere di misericordia. Padre Zanotti ( foto) le prende alla lettera, e in 34 anni ha realizzato strutture per poveri, tossicodipendenti, anziani, donne in difficoltà e profughi. Le sue trascinanti prediche hanno convertito anche il calciatore Marco Sportiello.
L’Oasi ha subito abbassato le saracinesche digitali: chiuso il sito, cancellata la pagina Facebook. Ma anche sullo schermo grigio la scritta «Sito web in manutenzione» viene seguita da quella «Fondatore: Antonio Zanotti fr. capp.». Perché da 34 anni l’arcipelago delle comunità Oasi è lui. È il frate cappuccino di Spirano l’anima e il motore di comunità, case alloggio, ristoranti, iniziative per l’India, strutture per tossicodipendenti, donne maltrattate, padri separati e profughi.
Su tutto domina il numero 7, quello delle Opere di misericordia corporali: «Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti».
Padre Zanotti, dal 1974 frate della Provincia di Lombardia dei Frati Minori Cappuccini, le prende alla lettera, e nel 1984, quando il suo pizzetto è ancora nerissimo, comincia a darsi da fare costituendo la Cooperativa sociale Rinnovamento. «Qui c’erano solo cascine abbandonate — ha raccontato in un’intervista — e io avevo tante anime da raccogliere: prostitute, drogati e malati psichici a cui le famiglie non erano in grado di badare, ragazzi alla deriva. Hanno costruito quasi tutto loro e io non avevo neppure i permessi. Sono andato avanti lo stesso e alla fine i Comuni mi hanno aiutato».
Crescono casette colorate, aiuole, prati, laghetti, laboratori, luoghi d’incontro e la chiesa in cui il frate dispiega lunghe prediche trascinanti. Una delle sue messe cambia la vita all’ex portiere dell’Atalanta Marco Sportiello (il cui suocero è cugino del frate), che tre anni fa ha raccontato ad Andrea Elefante della Gazzetta dello Sport: «Rimasi sbalordito. Le prime volte padre Antonio mi ha messo in soggezione: ti entra nella testa, con lui è come se non potessi avere segreti perché sa tutto di te anche se non glielo hai
❞ Ti entra nella testa, con lui non puoi avere segreti, sa tutto di te. Mi ha fatto distribuire la comunione e ho sentito una pace mai avvertita. Dice sempre: Ricordati dei poveri e quando puoi aiutali. Marco Sportiello calciatore
raccontato. Non legge il Vangelo ma scende in mezzo ai banchi e si mette a parlare delle cose che avrebbe dovuto leggere. Un giorno mi ha fatto andare sull’altare a distribuire la comunione e mi sono sentito un altro, con una pace dentro, una voglia di sorridere alla vita, che non avevo mai avvertito. Non mi ha mai detto “Prega”, però mi ha detto un sacco di volte “Ricordati dei poveri e ogni volta che puoi aiutali”». Anche magari in modi sorprendenti: «Capita talvolta che sia io stesso a raccogliere i poveri dalla strada — ha raccontato il frate — . Un mendicante a Milano mi chiedeva soldi per mangiare: l’ho portato al Savini».
Negli anni le Oasi si moltiplicano: c’è la 7M Silvia a Capralba per mamme e bambini da situazioni violenza e maltrattamento, il villaggio Terra
Il numero Nei nomi delle strutture ricorre il 7, riferimento alle Opere di misericordia corporale
Promessa ad Antegnate con 24 alloggi per anziani soli autosufficienti, l’Oasi 7 con una comunità protetta di ambito psichiatrico, Casa Mahima a Boffalora per tossicodipendenti, nel 2009 tenta anche l’avventura del ristorante «Un pane al giorno». In gennaio ha acquistato Torre dei Zurli a Pianengo, grande casa padronale in disarmo con parco, pagandola mezzo milione e battendo un industriale cremasco che si era fermato a 300 mila. Obiettivo: farne 40 appartamenti per anziani e padri separati. A Padre Zanotti l’Italia non basta: crea la onlus Nevé Shalom che realizza scuole in India, collabora con Cars for Africa che affitta auto storiche per le cerimonie e con i fondi realizza dei pozzi. Il primo, nel Benin, porta il suo nome. «Lui mi ha convertito, ho registrato le sue prediche per dieci anni. Adesso sono sconvolto e ho un groppo allo stomaco — dice l’imprenditore Gigi Brandazza di Cars for Africa —. Con i giovani ha sempre avuto un atteggiamento paterno, mai niente di sospetto. Lui se trova un povero gli dà tutti i soldi che ha perché ha una fiducia cieca nella Provvidenza e tanti se ne approfittano. Se mi avessero chiesto lunedì sera un giudizio su di lui avrei detto che lo avrebbero fatto santo. Lo penso ancora per il frate. Per l’uomo giudicherà quel Dio che mi ha insegnato ad amare».