Indiani, l’intreccio con il delitto
I legali: la parte offesa in cella per l’omicidio di Palosco
Tra otto nomi, per lo più indiani, è complesso fare distinzioni. Ma uno spicca: Bhupinderjeet Singh Sandhu, in cella per l’omicidio di Amandeep Singh, 22 anni, sul balcone di casa a Palosco, il 10 dicembre 2017. In udienza preliminare «Jonny», il suo soprannome, è però tra le cinque parti offese di tre connazionali. Balwinder Kumar, 23 anni, Balwinder Bindu, di 30, e Mandeep Sandhu, di 27, di Gorlago, Montello e Bolgare, sono imputati di tentato omicidio. Sono accusati di aver preso a sprangate i connazionali, il 29 giugno di un anno fa, fuori da un negozio etnico di Gorlago. Una delle vittime rimase a terra, in gravissime condizioni. Venne intubato dai soccorritori. Cosa ci sia dietro lo scontro non è semplice da capire. Lo dimostrano le ripetute faide tra indiani sfociate in passato nell’investimento in cui morì la dottoressa Eleonora Cantamessa e, più di recente, nel delitto di Palosco. Qualcuno in questa vicenda ha parlato di una relazione tra una ragazza dell’una parte con un ragazzo dell’altra parte ostacolata dal padre di lei. L’udienza è stata rinviata per un difetto di notifica, ma gli avvocati (Benedetto Maria Bonomo, Stefano Tegon, Eliana Cappuccio) hanno chiesto di acquisire la documentazione sul delitto di Palosco. In tempi non sospetti — sostengono gli imputati — denunciarono che uno dei rivali girava con la pistola. A Palosco un’arma è spuntata ed è stata usata. Nelle intercettazioni, uno degli arrestati disse che gliel’aveva data «Jonny».