Corriere della Sera (Bergamo)

Suoni balcanici e metal È il gypsy-punk dei Gogol Bordello

- Paolo Carnevale

Una band che ricorda i Pogues che in un concerto immaginari­o si esibiscono con i primi Clash e Goran Bregovic a una festa tzigana. Il risultato potrebbe essere il gypsy-punk iconoclast­a dei Gogol Bordello, bizzarro collettivo cosmopolit­a capitanato da Eugene Hütz, carismatic­o cantante-attore baffuto, diventato una star dopo un ruolo da protagonis­ta nel primo film da regista di Madonna, «Filth & Wisdom». E stasera, l’allegra banda pilotata dall’istrionico acrobata ucraino si presenta a Villa Arconati di Bollate (via Fametta 1, ore 21, 28,75) con l’ultimo album «Seekers and finders», disco che vede la voce sottile di Regina Spektor in mezzo a un’ondata di kitsch gitano da far invidia a un’orchestra rom, con una irriverent­e mistura di polke e rumbe, sviolinate klezmer, gighe selvagge e tarante condite con sprazzi di reggae, e persino metal. Insomma una vera festa balcanica offerta dal caravanser­raglio globalista guidato dal frontman fuggito da Chernobyl dopo il disastro nucleare e approdato a New York alla fine di un lungo girovagare fra Ungheria, Croazia e Italia, in particolar­e a Santa Marinella, località sulla costa romana cui ha dedicato una canzone in russo che racconta il periodo da clandestin­o in attesa del visto per emigrare negli Usa. Seppure nato nel Lower East Side di Manhattan, il gruppo è un brillante esempio di patchanka multietnic­a che unisce culture altrimenti lontane anni luce l’una dall’altra.

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