Corriere della Sera (Bergamo)

Condannato l’avvocato delle cause fasulle

Il giudice condanna Diego Pezzotta, per lo stesso periodo non potrà esercitare

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L’avvocato Diego Pezzotta è stato condannato a quattro anni di carcere, come chiesto dal pm, per truffa, falso e patrocinio infedele. Non potrà praticare la profession­e per lo stesso periodo e dovrà pagare provvision­ali di 10 mila e 25 mila euro.

Finisce con una condanna a quattro anni di carcere il processo di primo grado a Diego Pezzotta, 46 anni, avvocato sospeso dall’Ordine perché accusato di truffa, falso e patrocinio infedele. Rassicurav­a i clienti sulle pratiche che gli avevano affidato. La casa a rischio pignoramen­to, il contenzios­o per i lavori mai pagati, i problemi con la compagnia assicurati­va. Tutto a posto. Invece, non era vero niente. Nemmeno i documenti che sembravano usciti dal tribunale. E così ci hanno rimesso tutti. Pezzotta, che a dibattimen­to non si è mai presentato, si era scusato attraverso una lettera. Aveva problemi personali e la situazione gli era sfuggita di mano, aveva provato a giustifica­rsi. Il giudice Gaetano Buonfrate sembra però avere seguito il ragionamen­to dell’accusa, assecondan­do la richiesta del pm Lucia Trigilio (le motivazion­i tra quindici giorni).

Pezzotta, che attraverso il suo difensore, l’avvocato Manlio Zampetti, ha annunciato di voler lasciare la profession­e, comunque non potrà lavorare per quattro anni e per cinque è stato interdetto dai pubblici uffici. Alle parti civili dovrà versare provvision­ali di 25 mila, 10 mila e altri 10 mila euro. La prima somma va per il danno materiale e morale a padre e figlio, idraulici di Cavernago, che si erano rivolti a lui per un appartamen­to che avrebbero dovuto ricevere in permuta per alcuni lavori effettuati in un cantiere. La ditta che li avrebbe dovuti pagare era fallita e loro, alla fine, non hanno avuto nulla. Le altre due somme sono per i coniugi di Stezzano che hanno perso l’abitazione andata all’asta. Il loro avvocato, Alessandro Zonca, ne aveva chiesti 70 mila, i soldi messi nel mutuo. I risarcimen­ti saranno stabiliti in sede civile, eccetto che per gli eredi della barista, la terza parte civile, cui sono andati 12 mila euro.

«Di certo non ci aspettavam­o un’assoluzion­e e non la chiederemo neanche in Appello — dichiara Zampetti —. Tenteremo, però, di ottenere un trattament­o sanzionato­rio più basso». Pezzotta ha saputo della sentenza per telefono. Da parte sua, nessun commento. (mad.ber.)

La difesa «Non ci aspettavam­o di certo un’assoluzion­e ma faremo appello per una pena più bassa»

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Le accuse Per il giudice Diego Pezzotta ha finto di assistere alcuni dei suoi clienti, che poi lo avevano denunciato portando in aula anche certificat­i del tribunale: li falsificav­a lui

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