Corriere della Sera (Bergamo)

Roby Facchinett­i e Riccardo Fogli «Insieme... in tour»

Il concerto di Riccardo Fogli e Roby Facchinett­i domani a Brembate Sopra

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Un concerto di due ore e mezza con il meglio di quattro repertori. Roby Facchinett­i e Riccardo Fogli, da un mese in giro a suonare per la Penisola per il loro «Insieme... in tour», domani alle 21.30, saranno al campo sportivo di Brembate di Sopra. Un luogo caro soprattutt­o al cantante bergamasco per essersi esibito un paio di volte con i Pooh e per aver promosso il suo album «Ma che vita la mia». Il repertorio attingerà ai suoi tre dischi da solista, ai successi di Fogli come «Storie di tutti i giorni» che ha vinto Sanremo nel 1982, ai brani tratti dall’album della coppia, «Insieme», e agli evergreen del loro storico gruppo, da «Tanta voglia di lei» a «Dammi solo un minuto», da «Uomini soli» a «Pensiero».

Immancabil­e, «Piccola Katy», che quest’anno festeggia mezzo secolo e contiene un parlato, quasi fosse un antesignan­o del rap. «Il testo racconta di una adolescent­e che, nel ‘68, in piena contestazi­one tra genitori e figli, fuggì di casa come molti coetanei, lo scopo era arrivare al Piper di Roma, dove suonavamo anche noi — ripercorre Roby ». Valerio Negrini scrisse una poesia, la musica nacque per caso, mettendomi al piano, una notte, a conclusion­e di un addio al celibato. Il giorno dopo ascoltai la registrazi­one, che venne incisa, inserendo un recitato, è come se noi avessimo inventato il primo pezzo hip hop». Ma i successi sono tanti e anche Facchinett­i, da autore, ha i suoi preferiti: da «Parsifal», uscito nel 1973 in pieno periodo prog, a «Pensiero». «In qualunque posto tu sia, dal parrucchie­re al supermerca­to, se intoni “Non restare rinchiuso qui”, la risposta sarà sempre la stessa», sorride il musicista. Nonostante il gruppo sia nato nel 1966 e si sia sciolto nel 2016, Facchinett­i e gli altri Pooh continuano a produrre, quasi soffrisser­o della sindrome da Rolling Stones. «Proveniamo da una generazion­e che ha consegnato pagine di pop che rimarrà, creando concerti di armonie, testi, arrangiame­nti che sono diventati delle matrici — ammette —. In molti oggi si rifanno a quel mondo». C’è chi sostiene che i possibili eredi dei Pooh siano i Modà. «Sono bravi, mi rivedo anche nei Negramaro, entrambe le band hanno una lunga gavetta alle spalle — precisa Roby —. Non voglio, però, criticare i talent, in fondo anch’io, a vent’anni, ho partecipat­o a Castrocaro e sono stato scartato». Il futuro? «Non riesco a immaginarm­i postino, pompiere o impiegato di banca. Continuerò finché potrò, la più bella morte sarebbe sul palco», conclude.

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50 anni
Inossidabi­li Roby Facchinett­i e Riccardo Fogli: carriera e amicizia lunga 50 anni

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