Corriere della Sera (Bergamo)

Bandiera «leghista» a Pontida: scoppia la guerra araldica

Il sindaco: è la nostra storia. Le opposizion­i: vergogna

- Silvia Seminati

Fare della bandiera di San Giorgio che da anni sventola in paese la bandiera del Comune. Questa l’idea del sindaco di Pontida Luigi Carozzi, che ieri ha fatto approvare dal Consiglio comunale la relativa delibera. «La Croce di San Giorgio — spiega il sindaco — si lega alla storia di Pontida, perché è stata il simbolo di quella Lega Lombarda che qui giurò nel 1167 contro l’invasione dello straniero». «È una vergogna», dicono invece le opposizion­i, che invitano i cittadini a esporre il tricolore alle finestre di casa. Si sono informati al servizio di Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale avrebbe spiegato che solo il presidente della Repubblica può istituire una bandiera, e non un Consiglio comunale. Chiederann­o quindi un intervento del prefetto.

Più volte il sindaco leghista di Pontida, Luigi Carozzi, ha fatto parlare di sé. Per esempio quando ha firmato un’ordinanza per chiudere tutto il paese, dalle scuole ai negozi, perché a Pontida c’era la Giornata dell’orgoglio meridional­e. Questa volta Carozzi spiega di non aver fatto nulla di strano, ma l’opposizion­e è pronta a segnalare al Prefetto la sua ultima mossa. Cioè l’istituzion­e della Croce di San Giorgio — quella della battaglia di Legnano, con la croce rossa su sfondo bianco — come bandiera comunale di Pontida, dopo una seduta di Consiglio comunale e senza aver prima consultato la Presidenza del Consiglio. «È una vergogna — dicono i gruppi di opposizion­e (Insieme per Pontida e Viviamo Pontida) —, chiediamo a tutti i pontidesi, che vogliono difendere il decoro e l’onore della bandiera nazionale, di esporre il Tricolore alla finestra della propria casa».

L’istituzion­e della Croce di San Giorgio — che comunque sventola già, da 14 anni, fuori dal municipio leghista — come bandiera comunale è stata approvata ieri con una proposta di deliberazi­one in Aula, dove è scoppiata la polemica Il municipio politica sia di metodo che di merito.

Il metodo, prima. «In Consiglio — spiega il sindaco — abbiamo definito quale bandiera vorremmo per il nostro Comune. Nei prossimi giorni invieremo la richiesta alla Presidenza del Consiglio, che immagino ratificher­à senza problemi la nostra decisione». Per i gruppi di opposizion­e, l’iter da seguire avrebbe dovuto essere diverso: «Gli emblemi comunali come la bandiera sono concessi con decreto del Presidente della Repubblica. Non è assolutame­nte una prerogativ­a del Consiglio comunale. Per essere maggiormen­te sicuri, abbiamo chiamato l’ufficio del servizio di Araldica Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e ci hanno

La segnalazio­ne Le minoranze chiederann­o al Prefetto di intervenir­e per «ripristina­re la legalità»

riferito che nessuna richiesta di concession­e di bandiera da parte del Comune di Pontida è arrivata sul loro tavolo. Ci hanno spiegato che la concession­e avviene esclusivam­ente attraverso il decreto del Presidente della Repubblica e che un Consiglio comunale non può istituire una bandiera». Ma il sindaco Carozzi non è d’accordo: «Sono sicuro al cento per cento che l’iter seguito sia corretto». Da qualche settimana la bandiera sventola anche sul pennone dei caduti della Prima Guerra Mondiale. «È lì perché identifica la regione Lombardia», dice Carozzi. Ma le opposizion­i chiederann­o al Prefetto di far ritirare le bandiere non ufficiali per «ristabilir­e la legalità».

C’è anche polemica nel merito. «La Croce di San Giorgio — dice il sindaco — si lega alla storia di Pontida, perché è stata il simbolo di quella Lega Lombarda, unione di Comuni che il 7 aprile 1167 giurarono proprio nella sala capitolare del monastero di San Giacomo Apostolo di Pontida per difendere le proprie terre dall’invasione dello straniero. Non riconoscer­e la storia, come fanno le opposizion­i, è sintomo di ignoranza». Ma i gruppi di minoranza rispedisco­no la critica al sindaco: «Segnaliamo l’ignoranza storica dell’amministra­zione. Nella proposta di delibera si afferma che il Giuramento di Pontida, avvenuto il 7 aprile 1.167, abbia avuto luogo nella Sala Capitolare del monastero di San Giacomo Apostolo. Peccato che la sala capitolare risalga al 1.500 e che non esisteva nel 1.167, anche se ancora oggi viene chiamata la Sala del Giuramento».

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La Croce di San Giorgio (prima da sinistra) esposta a Pontida

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