«Sottratti soldi ai disabili» Avvocato a processo
L’accusa: ammanchi per 125 mila euro
Sarà processata con l’accusa di peculato l’avvocato Daniela Milesi. Secondo le accuse, avrebbe approfittato della sua posizione di amministratore di sostegno di quattro disabili per prelevare dai loro conti un totale di 125 mila euro. Nega tutto l’avvocato: «Sono innocente, ho rifiutato riti alternativi per potermi difendere in aula e lo farò fino in Cassazione».
«Sono innocente al cento per cento, non voglio spiegarlo sui giornali ma lo dimostrerò in aula»: vuole difendersi a processo l’avvocato Daniela Milesi, rinviata a giudizio con l’accusa di peculato. La professionista, 58 anni, con studio in via Albini a Bergamo, è accusata di avere effettuato prelievi per un totale di 125.540 euro dai conti correnti delle persone con problemi psichici delle quali era stata nominata amministratrice di sostegno. I casi cui fanno riferimento le indagini coordinate dal pm Fabrizio Gaverini sono quattro, fra il 2008 e l’aprile del 2017, molto simili tra loro.
Come recita il capo d’imputazione la professionista, «avendo la disponibilità del denaro» della persona di cui doveva occuparsi, «se ne appropriava prelevando dal suo conto corrente denaro contante allo sportello». E visto che si trattava sempre della stessa banca di Città Alta, le testimonianze degli impiegati relative ai prelievi si sono dimostrate decisive ai fini delle indagini.
Le vicende, secondo la ricostruzione del pm, hanno caratteristiche simili, «connotandosi per prelievi di poche centinaia di euro alla volta, il cui controllo risulta quanto mai difficoltoso». Anche perché l’utilizzo del denaro dei quattro disabili era secondo le accuse molto poco documentato, tanto che si parla di «assenza di rendiconti» e di «“bilanci” tanto sintetici da risultare sostanzialmente non verificabili». Il pm ha così ricostruito il prelievo complessivo di 7.500 euro dal conto di un disabile tra il 2014 e il 2015; di 63.310 euro da un secondo conto dal 2008 al 31 marzo 2017; di 11.390 euro dai beni di una donna dal 2013 al 30 settembre 2015 e di 43.340 euro dal conto di una seconda donna dal 2008 al 27 aprile 2017.
L’avvocato Daniela Milesi, che sarà processata in ottobre, nega tutto: «Questa vicenda mi sta straziando, tanto che per me è anche doloroso parlarne. Sono anni che sono nel settore e certe cose possono succedere ma non ho fatto male a nessuno e non ho nulla da rimproverarmi. Avrei potuto chiedere riti alternativi ma sono stata rinviata a giudizio proprio perché voglio difendermi in aula davanti al giudice fino all’ultimo grado di giudizio. Sono estranea ai fatti e darò spiegazioni alla magistratura finché potrò respirare».
La difesa L’avvocato si dichiara «estranea ai fatti: lo dimostrerò in aula fino alla Cassazione»