Sant’Alessandro, Braido duetta col Campanone
Per la festa del Patrono la chitarra di Braido «dialogherà» con il Campanone
Quando viaggia porta con sé la fidata chitarra elettrica. Sulle spalle. In una custodia nera. Ogni giorno suona almeno 3 ore e lo fa, con cuffie alle orecchie, anche durante spostamenti in macchina, aereo, treno. Andrea Braido, dopo essere stato turnista per Patty Pravo, Francesco Baccini, Lauzi, nel 1989 è stato chiamato da Vasco Rossi per il Liberi liberi tour. E con lui è rimasto fino al 1995. «Feci la prima tournée con Vasco a 25 anni. Era un gran colpo per un giovane come me, che prima aveva suonato per Pravo, Lauzi, importanti sì, ma non grandi come lui — racconta il chitarrista —. Ho visto molti perdersi per la strada pensando di aver fatto fortuna. Invece, non bisogna mai pensare di essere arrivati, ma essere consapevoli che si può migliorare sempre».
Cita «l’umiltà del musicista» Braido, che sabato 25, in Duomo, sarà tra i protagonisti di «Il centro del mondo. Canto a una virtù dimenticata», spettacolo di punta tra gli appuntamenti pensati dall’assessorato alla Cultura e dalla Diocesi per festeggiare Sant’Alessandro (programma completo www.comune.bergamo.it). Imbracciando la chitarra elettrica, il musicista dialogherà con i rintocchi del Campanone, la cui tonalità in do maggiore irromperà tra il primo e secondo tempo della messinscena. Il tema della festa del santo patrono quest’anno è l’umiltà, che «provoca, essendo la virtù dell’antiretorica», dice Gabriele Allevi di DeSidera, che ha curato la direzione artistica della messinscena, divisa in due tempi, che si rispecchiano e richiamano a distanza. «La prima parte è biblica, con l’invettiva di Isaia contro la superbia. Poi si lascerà spazio al Campanone e si volta pagina. Nella seconda parte Valter Malosti leggerà il testo “Questa è l’acqua”, conferenza che David Foster Wallace tenne all’università. È un’invocazione alla speranza».
Al termine dello spettacolo, sotto i Portici del Palazzo della Ragione, il consueto taglio della torta e brindisi, e lo spettacolo pirotecnico agli spalti di San Giacomo alle 23. È variegato il cartellone dedicato a Sant’Alessandro, «un patrono laico – incalza monsignor Giulio Dellavite, segretario generale della Curia —. È diventato santo in un ambiente ostile grazie alla sua umiltà. E oggi, dall’alto della cupola del Duomo, osserva come tira il vento sulla Provincia, da statua segnavento quale è». Ad anticipare la festività, da martedì 21 al 24, un itinerario fra chiese e monasteri che hanno segnato il martirio. A ogni tappa una riflessione su uomini e donne esempi di umiltà, che «non è arrogante, è un valore sociale e attraverso essa si raggiunge l’uguaglianza in democrazia», afferma Marzia Marchesi, presidente del Consiglio comunale. «Nella cui aula è rappresentato il Santo
Sabato 25 La messinscena curata da DeSidera. Valter Malosti leggerà Foster Wallace
La tradizione Il brindisi sotto Palazzo della Ragione, poi i fuochi d’artificio a San Giacomo
Patrono», aggiunge l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti, evidenziando come dimensione religiosa e laica vadano di pari passo. Da segnalare la fiera di Sant’Alessandro sul Sentierone, dal 24 al 26, mentre il 25 si parte con il concerto di campane a festa dalle 10 alle 12, per proseguire con spettacoli di sbandieratori, apertura straordinaria della Torre del Gombito, celebrazioni, domenica la messa solenne delle 10.30 in Cattedrale, seguita da un pomeriggio di musica, visite guidate e spettacoli.