Corriere della Sera (Bergamo)

I quadri di Caravaggio prendono vita con Bach e Vivaldi

- Enrico Parola

La critica ha da sempre sottolinea­to il senso teatrale di Michelange­lo Merisi: nelle sue tele Caravaggio riesce a fissare e rendere eterni movimenti, azioni, gesti, a trasformar­e la storia sacra in storia quotidiana, carnale, addirittur­a popolana. A 19 di queste storie, dall’«Adorazione dei pastori» al «Bacio di Giuda», dalla «Negazione di Pietro» alla «Madonna dei pellegrini» (cui si aggiunge il «Canestro di frutta») si ispirano gli attori di Teatri 35, odierni protagonis­ti dei «Notturni in Castello» con la Milano Chamber Orchestra diretta da Marco Seco (stasera, Cortile delle Armi, piazza Castello, ore 15-5, ore 21, tel. 345.42.20.303). Seguendo una prassi che era già in voga nel ‘700 e che ebbe la sua massima fortuna durante il secolo successivo, diciannove capolavori del Caravaggio diventano veri e propri «Tableaux vivants». Le scene vive immaginate dal Merisi tornano in vita grazie ad attori che, facendo il percorso inverso, ricreano sul palco le storie sintetizza­te dal pittore in una sola immagine. Non vengono ricostruit­i gli scenari, a evocare gli ambienti in cui vivono le figure caravagges­che sono pochi oggetti, giochi di luce e soprattutt­o la musica: Marco Seco attinge dal repertorio rinascimen­tale e barocco, divagando tra Monteverdi e Merula, le cui note avrebbero potuto essere ascoltate dallo stesso Caravaggio e dai suoi personaggi, Vivaldi e Bach, Händel e Albinoni.

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Sul palco Il Tableau Vivant ispirato all’«Adorazione dei pastori»

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