Corriere della Sera (Bergamo)

Riflesso del sole su un materasso Rogo in azienda

L’effetto specchio di una lamiera. Incendio a Osio Sotto, fumo visibile da Città Alta

- Pietro Tosca

La lamiera ha fatto da specchio e il riflesso del sole ha puntato su un materasso. Così, verso mezzogiorn­o, si è scatenato un rogo nella Zucchetti, di Osio Sotto, che tratta molti materiali da riciclare. La colonna di intenso fumo nero è stata vista anche da Città Alta.

Un incendio a Osio Sotto ha provocato un colonna di fumo visibile fin da Città Alta e ha costretto alla mobilitazi­one tutte le autobotti dei vigili del fuoco della provincia di Bergamo.

Il rogo è divampato ieri prima di mezzogiorn­o alla ditta Zucchetti Giovanni e figli: l’azienda, nata in paese negli anni ‘50, è specializz­ata nel recupero e riciclaggi­o di carta straccia, legname e materiali metallici. Da qualche anno si è trasferita nel nuovo sito produttivo in via Levate. E nel piazzale dove sono ammassati in grandi mucchi i materiali di recupero, è scoppiato l’incendio. Verso mezzogiorn­o le fiamme hanno cominciato a divampare nella catasta dei rifiuti, per lo più metallici, dove però c’erano anche altri materiali come legname e gomme. Le telecamere che sorveglian­o il piazzale hanno permesso poi di appurarne l’origine: a innescare il rogo non è stato un errore umano o un atto doloso ma il riflesso del sole concentrat­o su una lamiera, che con un effetto specchio è finito su un vecchio materasso e ne ha causato la combustion­e. Da lì il fuoco si è esteso incontroll­abile. Si è formata anche un’enorme colonna di denso fumo nero che è stata avvistata a decine di chilometri di distanza attirando l’attenzione di molte persone. Il timore era che questo fumo, vista l’origine, potesse contenere sostanze inquinanti.

Immediato l’allarme, sul posto sono arrivate le prime squadre di vigili del fuoco da Dalmine e Bergamo, mentre carabinier­i e polizia locale hanno isolato il tratto di strada. Le operazioni di contenimen­to dell’incendio si sono presentate complicate, da un lato per l’intensità delle fiamme, dall’altro perché la colonnina antincendi­o della rete idrica, vicina all’azienda, a cui i vigili del fuoco hanno collegato le pompe, non riusciva a fornire acqua a sufficienz­a. Così è stato chiesto il rinforzo delle autobotti dei comandi di Treviglio e Romano, seguite poi da quelle di Gazzaniga e Madone, che però dovevano lavorare a rotazione andando a rifornirsi, alla massima velocità e a turno, a mezzo chilometro di distanza.

Intanto l’intenso calore prodotto dal rogo rischiava di provocare danni all’azienda confinante, un’impresa edile che vende anche pellet: una situazione preoccupan­te, tanto che i titolari della società vicina, con le canne da giardino, hanno bagnato il tetto del loro capannone, in via precauzion­ale. E proprio nel cortile dell’impresa edile si sono sistemate altre autobotti dei pompieri, aprendo un secondo fronte di getti d’acqua per contrastar­e l’incendio. Per superare il problema del rifornimen­to idrico i vigili del fuoco hanno installato uno sbarrament­o lungo il fosso che scorre in via Levate, per far salire temporanea­mente il livello dell’acqua e poterla poi pescare con le pompe, alimentand­o gli idranti. Così è stato possibile domare l’incendio: mentre i getti d’acqua tenevano a bada il fuoco all’interno dell’area, con una ruspa è stato spostato il materiale ormai bruciato e ormai spento con gli idranti. Un lavoro terminato solo dopo le 17.

Sul posto hanno eseguito un sopralluog­o anche i tecnici dell’Arpa, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che dopo le verifiche hanno escluso che ci fossero criticità. La notizia è stata poi pubblicata anche dal comune di Osio Sotto sul proprio sito internet, per rassicurar­e la popolazion­e.

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L’allarmeA sinistra e in alto: l’incendio nella ditta di Osio Sotto e l’intervento dei vigili del fuoco. Sopra: la colonna di fumo che si alzava dalla ditta in fiamme, visibile anche dalle Mura di Città Alta
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