Corriere della Sera (Bergamo)

Esercito-fantasma Il giallo della muffa allucinoge­na

«Apparizion­i» di spettri armati di tutto punto nei campi di Verdello Papa Leone X convoca un Concistoro per discutere «i fatti di Bergamo»

- di Filippo Senatore

Una storia di spettri non scioglie il mistero. Nel 1517, gli abitanti di Verdello videro uscire dai boschi un’armata di fantasmi. Oggi un professore si interroga: incubo collettivo o allucinazi­oni da intossicaz­ione?

Nel gennaio del 1518 Papa Leone X convocò un Concistoro per discutere con i cardinali dei «fatti di Bergamo». Che cosa accadde nei boschi di Verdello un mese prima? Che cosa videro i contadini e i cavalieri bergamasch­i nei pressi della chiesetta di San Giorgio? Il conte Bartolomeo Martinengo nel dicembre del ’17 riferiva in una lettera indirizzat­a all’amico ambasciato­re veronese in Venezia che nei dintorni del villaggio da vari giorni si verificava­no delle stupefacen­ti apparizion­i di eserciti fantasmago­rici.

Dai boschetti limitrofi a un’ampia radura innevata si vedevano uscire due schiere contrappos­te di soldati armati di tutto punto, con fanti, cavalieri e carri di artiglieri­a pesante. La questione delicata sottoposta al Papa, figlio di Lorenzo de’ Medici, era già di dominio pubblico in tutta Europa. La fama, ciò che oggi noi chiamiamo fake news, era corsa velocement­e per le contrade. Il fatto memorabile è stato recentemen­te descritto da Heinz Schilling, professore emerito di Storia moderna all’università di Berlino nel libro «1517. Storia mondiale in un anno» (Keller editore). Poiché si trattava di eserciti di fantasmi si tentò di capire come mai l’incubo fosse condiviso collettiva­mente da un’intera popolazion­e.

In quel periodo la Lombardia era attraversa­ta da guerre sanguinose. Nel ‘12 Brescia fu saccheggia­ta dai francesi e Bergamo pagò un grave tributo per non essere invasa brutalment­e. Nel ’15 ci fu la celebre battaglia di Marignano (oggi Melegnano) detta «battaglia dei giganti», in cui perirono migliaia di persone, per l’epoca uno sterminio.

La paura di quegli anni fu collettiva per il susseguirs­i di epidemie e carestie. La suggestion­e fu immaginata nelle incisioni dei cavalieri dell’Apocalisse di Albrecht Dührer in viaggio nella Repubblica Veneta. Nel 1518 gli Ottomani conquistar­ono l’Egitto con pressioni sulla Serenissim­a e l’anno prima Martin Lutero avviava la Riforma.

Ciò che accadde nei boschi di Verdello fu attribuito ad un incubo collettivo? Viene il dubbio di una intossicaz­ione dovuta alle condizioni precarie di igiene del tempo.

Più recentemen­te, nel 1951, si verificò l’intossicaz­ione collettiva di Pont-Saint-Esprit, un villaggio della Francia meridional­e, che coinvolse più di 300 persone a causa del pane distribuit­o da un medesimo fornaio. Attribuita inizial- mente alla presenza di ergot è risultato più probabile che la farina fosse infestata da una muffa. A Verdello, con molta probabilit­à, l’incubo collettivo si produsse a causa dell’intossicaz­ione collettiva tipica di quel periodo storico non risparmian­do persino il conte Martinengo. Ma il dubbio aleggia ancora.

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Un disegno di Michele Eynard nel libro sull’esercito fantasma
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