Il minuto di silenzio per Genova L’aeroporto di Orio si ferma
Nessuno si muove, le addette ai check-in sono in piedi, i viaggiatori in fila sembrano sull’attenti, chi cammina nei corridoi blocca di colpo le rotelle dei trolley. Bisogna vederlo, un intero aeroporto che si ferma tutto insieme, sembra trattenere il respiro e mandare giù il magone. Centinaia di persone in bermuda e sandali con già il sole delle vacanze negli occhi che si fermano lasciandosi incupire dalle nuvole del dramma. E non è scontato. Perché fino a pochi minuti prima l’annuncio dell’iniziativa a Orio in occasione del lutto nazionale per la tragedia di Genova, sembrava essere caduto nel vuoto. Una voce dall’altoparlante aveva ripetuto, in italiano e in inglese che «in occasione dei funerali di Stato delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova alle 11.30 verrà osservato un minuto di silenzio», ma la gente presa dagli imbarchi, dalle procedure e dai dubbi di avere dimenticato qualcosa, aveva continuato a chiacchierare e a scrutare lo smartphone. Ma quando sugli schermi scattano le 11.30 e la voce invita a «osservare il minuto di silenzio» il brusio si placa, chi era seduto si alza, chi era in piedi raddrizza la schiena, chi era al cellulare lo spegne. E insieme si spegne tutto l’aeroporto per un minuto che sembra lungo come può esserlo solo un minuto di silenzio. Alla fine, un po’ alla volta, tutti si rimettono in moto, ma negli occhi le nuvole della tragedia sono rimaste. (f.p.)