La viola da gamba di Vittorio Ghielmi dà voce agli angeli
Il viaggio nel mondo del barocco che ogni estate compie Milano Arte Musica incontra non solo autori e brani semisconosciuti, ma anche strumenti inauditi e introvabili nelle principali stagioni concertistiche. Strumenti come il liuto, il flauto a becco o la viola da gamba, protagonista stasera del recital che Vittorio Ghielmi raddoppia nella chiesa di Santa Maria della Sanità (via Durini 20, ore 18.30 e 20.30, € 15), titolandolo evocativamente «Les voix des anges». Non è un titolo enfatico: nel ‘600 era uno strumento da virtuosi come il fenomenale Marin Marais; la sua Suite ricomposta da Ghielmi apre il programma; tra il Preludio, la Sarabanda e la Musette campeggia uno dei brani più icastici del musicista prediletto da re Luigi XIV, «Les voix humaines». Ancora nel ‘700 Bach lo amava, scegliendolo per accompagnare nella «Johannes-Passion» l’aria «Es ist vollbracht», «tutto è compiuto». A sottolineare la fortuna della viola da gamba non solo in Francia e Germania (il programma termina con tre brani di Abel), ma anche in Inghilterra, Ghielmi accosta un Preludio di Jenkins a «Harke, Harke!» («Ascolta, ascolta!») di Captain Hume, misterioso militare scozzese al servizio degli eserciti svedese e russo sul mar Baltico, che nel 1605 dava alle stampe la sua prima raccolta. Ghielmi intervalla questi brani con quattro sue opere, «Slow are», «The jumping rabbit», «A springlike rain» e «A Bagpipe».