Tragedie sfiorate per caduta massi Due valli a rischio
Auto centrata a Colere, frana a Isola di Fondra
Il parabrezza è incrinato ma non ha ceduto, i tergicristalli sono andati per conto loro e nel contraccolpo la gomma è scoppiata. Ma quando il macigno caduto sull’auto ha poi continuano la sua corsa, la donna al volante ha potuto guardarlo rotolare lungo la provinciale. Si è salvata per miracolo, con un grosso spavento e qualche contusione. «Stavolta è andata bene, come con la frana della scorsa settimana e quella di due settimane fa, ma non si può contare sempre sulla fortuna, qui bisogna intervenire», accusa il sindaco di Colere, Benedetto Maria Bonomo.
Sulla via Mala
Il masso di un metro per cinquanta centimetri è caduto sulla provinciale, la via Mala, ai confini fra le province di Bergamo e di Brescia: l’auto, un’Audi A3 metallizzata, aveva il cofano nel territorio di Angolo Terme e il bagagliaio in quello di Colere.
Competenza Il masso è caduto sul confine fra Colere e Angolo, in azione i tecnici di due province
Alle 14.30 il macigno è piombato sul parabrezza della Audi della donna di 44 anni che vive in zona, e che è stata salvata dalla robustezza del vetro, mentre altri sassi più piccoli hanno colpito senza creare problemi altri due auto. La donna, terrorizzata, è riuscita a uscire da sola dalla vettura. Soccorsa dal 118, è stata medicata all’ospedale di Esine e poi dimessa. In pochi minuti sono arrivati sul posto i tecnici di entrambe le Province, che insieme hanno spostato il masso e l’auto, e poi effettuato un disgaggio del versante, per far cadere altre pietre pericolanti. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri di Vilminore e i vigili del fuoco di Clusone. Visto che non c’erano altri pericoli di frane, alle 16 la provinciale è stata riaperta al traffico.
«I fatti di Genova fanno capire l’importanza della manutenzione — continua Bonomo —. Non si vuole capire che tutta questa zona è franosa, soprattutto in periodi come questi in cui c’è un temporale al giorno. La Regione o lo Stato devono fare un controllo in tutta la zona e capire quali sono i punti pericolosi, e poi intervenire. Perché le frane capitano di continuo, e finora è andata bene, ma non si può aspettare la tragedia». «Due mesi fa ero andato in Regione a chiedere un intervento — aggiunge Pietro Antonio Piccini, sindaco di Azzone e presidente della Comunità montana —. Nessuno si muove. Sembra quasi vogliano aspettare fine anno, quando la strada passerà all’Anas, per far fare i lavori a loro».
La proposta
E, parlando di «tragedia sfiorata», interviene anche il pre- sidente della Provincia, Matteo Rossi. «Il ministero delle Infrastrutture ci ha chiesto di indicare i principali interventi ritenuti necessari per la manutenzione delle opere viarie. Meglio tardi che mai», scrive Rossi su Facebook. E rilancia con un appello ai parlamentari di tutti i partiti: «Nella manovra di bilancio — è la proposta del presidente della Provincia — si mettano i fondi per la sicurezza di ponti e strade dei territori lasciando alle Province i proventi delle addizionali del bollo e delle assicurazioni auto, di cui lo Stato si prende l’80%».
Altra frana
Anche a Isola di Fondra, nel pomeriggio attorno alle 17.30, una frana ha messo in pericolo gli automobilisti. In questo caso, nessuno passava dal punto interessato dalla caduta di due massi. Vigili del fuoco e lo stesso sindaco, Giovanni Berera, sono corsi sul luogo: «Non ci sono stati feriti — spiega Berera —, ma si è rotto un pezzo di guard rail e la strada ha subito un forte colpo, la paura è che ci siano smottamenti: i versanti lì sono scoscesi. La strada non è stata chiusa, con i tecnici della Provincia cercheranno di capire cosa sia successo a monte. Già tempo fa avevo segnalato alla Provincia queste criticità».