Corriere della Sera (Bergamo)

Tragedie sfiorate per caduta massi Due valli a rischio

Auto centrata a Colere, frana a Isola di Fondra

- Di Francesco Ruffinoni

Il parabrezza è incrinato ma non ha ceduto, i tergicrist­alli sono andati per conto loro e nel contraccol­po la gomma è scoppiata. Ma quando il macigno caduto sull’auto ha poi continuano la sua corsa, la donna al volante ha potuto guardarlo rotolare lungo la provincial­e. Si è salvata per miracolo, con un grosso spavento e qualche contusione. «Stavolta è andata bene, come con la frana della scorsa settimana e quella di due settimane fa, ma non si può contare sempre sulla fortuna, qui bisogna intervenir­e», accusa il sindaco di Colere, Benedetto Maria Bonomo.

Sulla via Mala

Il masso di un metro per cinquanta centimetri è caduto sulla provincial­e, la via Mala, ai confini fra le province di Bergamo e di Brescia: l’auto, un’Audi A3 metallizza­ta, aveva il cofano nel territorio di Angolo Terme e il bagagliaio in quello di Colere.

Competenza Il masso è caduto sul confine fra Colere e Angolo, in azione i tecnici di due province

Alle 14.30 il macigno è piombato sul parabrezza della Audi della donna di 44 anni che vive in zona, e che è stata salvata dalla robustezza del vetro, mentre altri sassi più piccoli hanno colpito senza creare problemi altri due auto. La donna, terrorizza­ta, è riuscita a uscire da sola dalla vettura. Soccorsa dal 118, è stata medicata all’ospedale di Esine e poi dimessa. In pochi minuti sono arrivati sul posto i tecnici di entrambe le Province, che insieme hanno spostato il masso e l’auto, e poi effettuato un disgaggio del versante, per far cadere altre pietre pericolant­i. Sul posto sono poi arrivati i carabinier­i di Vilminore e i vigili del fuoco di Clusone. Visto che non c’erano altri pericoli di frane, alle 16 la provincial­e è stata riaperta al traffico.

«I fatti di Genova fanno capire l’importanza della manutenzio­ne — continua Bonomo —. Non si vuole capire che tutta questa zona è franosa, soprattutt­o in periodi come questi in cui c’è un temporale al giorno. La Regione o lo Stato devono fare un controllo in tutta la zona e capire quali sono i punti pericolosi, e poi intervenir­e. Perché le frane capitano di continuo, e finora è andata bene, ma non si può aspettare la tragedia». «Due mesi fa ero andato in Regione a chiedere un intervento — aggiunge Pietro Antonio Piccini, sindaco di Azzone e presidente della Comunità montana —. Nessuno si muove. Sembra quasi vogliano aspettare fine anno, quando la strada passerà all’Anas, per far fare i lavori a loro».

La proposta

E, parlando di «tragedia sfiorata», interviene anche il pre- sidente della Provincia, Matteo Rossi. «Il ministero delle Infrastrut­ture ci ha chiesto di indicare i principali interventi ritenuti necessari per la manutenzio­ne delle opere viarie. Meglio tardi che mai», scrive Rossi su Facebook. E rilancia con un appello ai parlamenta­ri di tutti i partiti: «Nella manovra di bilancio — è la proposta del presidente della Provincia — si mettano i fondi per la sicurezza di ponti e strade dei territori lasciando alle Province i proventi delle addizional­i del bollo e delle assicurazi­oni auto, di cui lo Stato si prende l’80%».

Altra frana

Anche a Isola di Fondra, nel pomeriggio attorno alle 17.30, una frana ha messo in pericolo gli automobili­sti. In questo caso, nessuno passava dal punto interessat­o dalla caduta di due massi. Vigili del fuoco e lo stesso sindaco, Giovanni Berera, sono corsi sul luogo: «Non ci sono stati feriti — spiega Berera —, ma si è rotto un pezzo di guard rail e la strada ha subito un forte colpo, la paura è che ci siano smottament­i: i versanti lì sono scoscesi. La strada non è stata chiusa, con i tecnici della Provincia cercherann­o di capire cosa sia successo a monte. Già tempo fa avevo segnalato alla Provincia queste criticità».

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L’allarmeA sinistra l’auto sulla quale è caduto il masso. A destra la pietra viene portata via
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