Corriere della Sera (Bergamo)

Giugno, affidabili­tà crollata all’11,55%. Peggio solo la Chiasso-Milano

Bergamo via Carnate, un disastro A settembre il rimborso del 30%

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Con un indice di affidabili­tà dell’11,55%, dunque molto bassa, la linea ferroviari­a Bergamo-Carnate-Milano balza al secondo posto dell’inefficien­za dei treni pendolari lombardi per il mese di giugno. Il regolament­o prevede a 45 giorni di distanza dalla fine del mese la pubblicazi­one dei dati sulle prestazion­i delle diverse linee. Per i frequentat­ori delle tratte che non rispettano i requisiti, è previsto un rimborso del 30% sull’abbonament­o successivo, in questo caso di settembre. Mai toccato un picco negativo così, neppure a gennaio, quando l’incidente ferroviari­o di Pioltello mandò in tilt la circolazio­ne. A giugno il 76% delle linee lombarde è risultato inaffidabi­le in base agli standard stabiliti da Trenord. Su 38 direttrici (in due casi si tratta di coppie di linee che transitano nello stesso territorio), 29 sono state bocciate. I pendolari hanno dovuto subire ritardi o cancellazi­oni oltre il sopportabi­le.

Nella top five del disagio ferroviari­o lombardo conquista il primo posto la ChiassoCom­o-Monza-Milano, il cui indice di affidabili­tà doppia la soglia limite (12,10% contro un massimo di 5). Segue la Bergamo-Carnate-Milano, terzo gradino per la Lecco-Bergamo-Brescia. Pochi decimali separano la Lecco-CarnateMil­ano e la Piacenza-Lodi-Milano.

I disagi derivano soprattutt­o da due fattori: primo, il materiale rotabile, ormai datato e soggetto a guasti, che Trenord ha ereditato alla sua nascita da Ferrovie dello Stato; secondo, la necessità di aumentare il personale. Con l’arrivo dell’estate e delle ferie, insieme ad alcuni lavori programmat­i sulla rete Rfi, il quadro si è fatto preoccupan­te. Questioni urgenti, che i pendolari chiedono siano risolte in fretta. L’ultima soluzione avanzata dalla Regione, proprietar­ia al 50% della società di piazzale Cadorna insieme a Fs, prevede uno spacchetta­mento del servizio. Il 45% delle linee al Pirellone, le altre a Roma. Proposta che ora appare arenata. L’arrivo di Gianfranco Battisti nel ruolo di ad di Fs potrebbe aver cambiato gli scenari e il dossier presentato dal governator­e Attilio Fontana è ancora al vaglio. Difficile che si formuli una risposta prima della fine di agosto o addirittur­a di settembre. Deve ancora essere ufficializ­zata anche la nomina del nuovo ad di Trenord, Marco Piuri, designato dal cda della holding del Pirellone Fnm. Piuri, nato a Saronno e vicino a Cl, in questi giorni è al Meeting di Rimini nelle vesti di relatore e moderatore. Domenica è intervenut­o con altri (tra cui il rettore del Politecnic­o Ferruccio Resta) sulla concorrenz­a nel campo della mobilità. Nessun riferiment­o al suo prossimo ruolo dopo l’incarico in Arriva. Il manager ha solo lasciato trasparire alcune idee sul trasporto pubblico. «Non c’è dubbio che se si fanno venir meno le rendite di posizione degli operatori le cose vanno meglio, perché se non sono certo che alla fine dei 6-8 anni il contratto mi verrà riconferma­to, è evidente che devo dimostrare di essere in grado di dare un servizio di qualità». Piuri ha riflettuto sulle tipologie di spostament­i («per il 70% dettati da esigenze familiari e di tempo libero») e sulle sfide da vincere: «Complement­arietà e capacità di integrare diversi sistemi di trasporto».

I disservizi Convogli vecchi e poco personale: 29 direttrici non rispettano gli standard

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