Svolta Ryanair: da novembre si paga il trolley
Gratis solo gli zainetti o le borse sotto il sedile
Tre anni fa Ryanair si era accorta che la sua pratica di chiedere denaro per ogni servizio che andasse oltre il decollare in un luogo e l’atterrare in un altro la stava rendendo sempre meno simpatica. Aveva così deciso di adottare un’espressione più amichevole lanciando la politica «Always getting better». Promettendo che le cose sarebbero andate, appunto, «sempre meglio», aveva introdotto una serie di misure come l’introduzione di posti assegnati o il permesso di portare a bordo un secondo bagaglio a mano gratuito. Ma ultimamente le cose per la compagnia non stanno andando «sempre meglio»: il carburante più costoso e l’aumento degli stipendi dopo gli scioperi porteranno quest’anno a un calo di utili fra 1,25 e 1,35 miliardi di euro. Di tutto questo sta facendo ora le spese il secondo bagaglio a mano, che da novembre tornerà ad essere a pagamento.
E dire che solo lo scorso gennaio la campagna-simpatia era stata confermata dal direttore marketing Kenny Jacobs, che aveva promesso: «Sarà mantenuta la possibilità di portare gratuitamente due bagagli a bordo».
Otto mesi dopo dallo stesso Jacobs arriva il nuovo annuncio: dal 1° novembre e dai voli che saranno prenotati dal 1° settembre, sarà possibile portare a bordo solo un bagaglio di 40 centimetri per 20 per 25, cioè abbastanza piccolo da potere essere infilato sotto il sedile di fronte. Se invece si vorrà portare a bordo, come ora, anche un piccolo trolley da mettere nella cappelliera, si potrà pagare dai 6 agli 8 euro per far parte della categoria Prioritaria, o imbarcare la valigia nella stiva, nella nuova categoria dei bagagli sotto i 10 chili, e pagare dagli 8 ai 10 euro, a seconda che il carico venga dichiarato in fase di prenotazione o in seguito.
«Ma non è una questione di soldi, quanto piuttosto di tagliare i tempi», sostiene la compagnia. Secondo la quale il problema non esiste. Nel senso che il 30% dei viaggiatori rientra già nella categoria Prioritaria, un altro 30% non porta a bordo il secondo bagaglio, e il restante 40%, quello colpito dalla nuova misura, sarà poco alla volta assorbito delle prime due categorie. Anche limitandosi a queste percentuali, la nuova misura potrebbe portare 4.182.000 viaggiatori Ryanair che ruotano ogni anno su Orio a sborsare un totale di circa 33 mi- lioni.
«Crediamo che il servizio sulle borse più grosse debba essere pagato dove la tariffa media è sotto i 40 euro — sostiene la compagnia —. Ma non ci aspettiamo di guadagnare di più: è una questione di riduzione dei ritardi». Visto infatti che anche il secondo bagaglio va etichettato, «significa lavorare a 120 valigie gratuite per volo, cosa che porta a ritardi negli avvicendamenti di 25 minuti tra i voli». Questione fondamentale, visto che per aumentare il numero di voli giornalieri, ammortizzare i costi fissi e rendere la flotta redditizia, ogni aereo deve restare sulla pista il meno possibile. Sempre per velocizzare i tempi, da novembre «non ci sarà più etichettatura gratuita di bagagli al gate». In termini concreti, significa che i passeggeri devono aver pagato in anticipo l’imbarco prioritario o il bagaglio registrato. Sarà così anche eliminato un altro problema: i Boeing 737-800 della compagnia irlandese hanno 100 posti nelle cappelliere, e spesso i trolley che non trovavano spazio finivano piazzati a ridosso dei portelloni d’ingresso. Con le nuove regole, una volta prenotati tutti i posti disponibili nelle cappelliere, i trolley andranno obbligatoriamente nella stiva.
Le compagnie dei consumatori sono già partite all’attacco: «Altro che accelerare i tempi di imbardo e tagliare i ritardi — tuona il Codacons —. È un’altra brutta notizia per i viaggiatori. Siamo pronti a denunciare all’Antitrust la decisione di cambiare ancora la politica sui bagagli in senso sfavorevole ai viaggiatori».
«Di male in peggio — aggiunge Massimiliano Dona dell’Unione nazionale consumatori —. Vigileremo perché questa nuova ed ennesima gabella sia evidenziata in modo chiaro e trasparente sul sito, altrimenti procederemo con un altro esposto all’Antitrust, denunciando la compagnia per l’ingannevolezza della pratica commerciale».